Coronavirus, la quarantena di Trump con Jacinda e Zoff
Da Boris Johnson a Donald Trump, da Bolsonaro a Dino Zoff e Damiano Tommasi, Calciomercato.com analizza reazioni e scelte con le pagelle del primo mese di coronmavirus.

Bolsonaro, presidente, voto 0: Solo poche ore fa Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha abbracciato persone e posato con alcune di loro per scattare dei selfie in una panetteria di Brasilia. La raccomandazione del ministero della Sanità di rimanere a casa ed evitare gli assembramenti per non facilitare la trasmissione del coronavirus pare non attecchire sull’indefesso Bolsonaro, lo stesso che irrideva l’Italia “un paese di vecchi e malati”. Il Brasile trema mentre i generali meditano sull’opportunità di mettere il bavaglio al loro sfrontato capo di stato.
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GIUSEPPE CALICCHIO, DIRETTORE OSPIZIO,VOTO 0 Giuseppe Calicchio è il direttore del Pio Albergo Trivulzio, il polo geriatrico più grande d’Italia. La procura di Milano sta indagando su oltre 100 morti (probabilmente 150) e ipotizza l’accusa di epidemia colposa e omicidio colposo a suo carico per morti sospette e assenze di mascherine nelle prime settimane dell’emergenza. Protezioni che sarebbero state addirittura vietate ai dipendenti sotto la minaccia del licenziamento per non allarmare i pazienti.


Boris Johnson, premier britannico, voto: 1 La lista dei leader colpevoli di superficialità, cialtroneria, approssimazione per non dire molto peggio (il dittatore Orban su tutti, ma anche il bielorusso Lukašėnka, quello della cura contro il COVID-19 a base di sauna e vodka) è infinita. Li riassume tutti Boris Johnson la cui epopea ai tempi del Covid-19 è passata dal gregge all’ospedale in meno di quindici giorni. Proprio per la malattia che lo ha colpito, ma non affondato, gli risparmiamo lo zero in pagella.
Christian Jessen, medico. voto: 2 “Il Coronavirus è una scusa degli italiani per fare la siesta…”. L'incredibile affermazione è stata pronunciata da Christian Jessen (foto Twitter @DoctorChristian), medico e presentatore di programmi


Jack Grealish calciatore, voto: 3 Il capitano dei “covidiots” (definizione del Daily Mail) indossa la fascia anche nell’Aston Villa ed è uno dei nuovi nomi più in vista del calcio inglese: Jack Grealish dopo aver diffuso il suo messaggio ai concittadini di Birmingham (“Salvate delle vite, state a casa”) ha preso le chiavi del Suv per andare a una festa a casa di un compagno e alle 7 del mattino dopo, in stato confusionale, è finito addosso a due auto parcheggiate, cercando pure di fuggire a piedi dal luogo dell’incidente.

Trump e le fosse comuni di New York, voto: 4 Lockdown si, lockdown no. L’Italia non ha insegnato niente. New York peggio della Lombardia: i morti per coronavirus continuano infatti a mantenersi su livelli paurosi, 777 solo ieri, il quarto giorno sopra quota 700. Ma si tratta dei numeri ufficiali, quelli dei deceduti in ospedale. Fuori dalle strutture ospedaliere la strage continua e molti muoiono in casa o in strada: a loro non viene effettuato il test per il virus e quindi è impossibile sapere se siano stati infettati o meno. Ma i numeri parlano chiaro: 1.125 persone sono state dichiarate morte in casa o in strada nei primi cinque giorni di aprile. Nello stesso periodo dello scorso anno erano 131. E molte delle vittime registrate sono clochard, probabilmente destinate nel girone di Hart Island. In tutto questo, mentre gli Stati Uniti viaggiano verso quota mezzo milione di casi e 18.000 morti, Donald Trump conferma la sua intenzione di riaprire l'America e di farlo il prima possibile, già in maggio per evitare conseguenze ancora più catastrofiche sull'economia e mettere ulteriormente a repentaglio le sue chance di rielezione.

Tommasi, presidente AIC, voto: 5 Non ci fa una bella figura l’ex romanista nella pelosa polemica sul taglio degli stipendi ai calciatori: “È chiara l’indicazione che si voglia far pagare solo ai calciatori gli eventuali danni della crisi” ha tuonato Tommasi in un momento tragico con la gente a casa e in piena crisi economica. Le sue parole di difesa corporativa per una categoria ritenuta comunque privilegiata ed agiata, stridono nettamente con il contesto del paese in lotta con il Covid-19.
Dino Zoff, mito, voto: 6 Dino Zoff poche parole come sempre ma semplici e chiarissime: “Trascorro le giornate rileggendo le poesie in friulano di Pasolini. Bellissime. Mi riportano all’infanzia. Ma non fatemi passare da intellettuale, io giocavo solo a pallone”. Sulla polemica tra presidenti e calciatori per il taglio degli stipendi, è quasi brutale: “Sta mancando il gioco di squadra e questo mi spaventa moltissimo. Qui si vince oppure si perde tutti insieme. E siccome in ballo c’è la vita, c’è il futuro, non una partita o una coppa, dobbiamo mettere da parte egoismi e interessi di bottega. Non mi piace il tono volgare della discussione, è inaccettabile la polemica urlata, quando fuori c’è la gente che muore. Ci vuole rispetto”.

Massimo Galli, infettivologo, voto: 7 “Mi auguro che ci si possa liberare del virus entro la prossima estate. Qualche buon segnale lo si intravede, a partire dalla minore pressione sui Pronto soccorso che per me è decisiva”. Il professor Massimo Galli (foto LA7 tv) direttore della malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, fissa un termine di uscita dall’emergenza e lo fa con quel suo sguardo serio, che non fa sconti a nessuno che ci convince e ci incoraggia più di tutti gli altri scienziati che hanno invaso l’etere nell’ultimo mese.

Antonio Zarzana, calciatore, voto: 8 Belle alcune iniziative spontanee da parte dei calciatori. Il più coinvolto emotivamente non è ancora un giocatore a tutti gli effetti, anche se a diciotto anni appena compiuti Antonio Zarzana del Siviglia e della Spagna Under 20 è uno dei giovani talenti più seguiti dalle grandi d’Europa. Il suo messaggio lanciato attraverso Instagram è accorato: “Se qualcuno non sta lavorando, non riceve aiuti dal governo o resta senza mangiare… per favore! Ascoltate bene! Non andate a letto senza mangiare, scrivetemi senza paura: per poco o tanto che io possa avere, posso aiutare chi ne ha bisogno. Dovete solo scrivermi un messaggio privato. Anche se si tratta solo di pane o acqua. Da piccolo mi hanno insegnato che dove mangia uno, mangiano in due, o anche in tre. È ora di dare a chi ne ha bisogno, contate su di me

Susanna Di Pietra, interprete, voto: 9 La vediamo tutti i giorni in tv ma non conosciamo la sua voce. Entra nelle nostre case alle 18, sempre vestita di scuro (“i gesti risultano più evidenti e di facile comprensione”), spiega cosa accade in Italia, come vanno i contagi, quanti sono i morti e i guariti. Susanna Di Pietra (foto tusciatimes.eu) 33 anni, l'ombra di Angelo Borrelli, è l'interprete a cui la protezione civile ha affidato il compito di informare i non udenti: “Il carico emotivo è enorme, ma cerco di far passare un messaggio di normalità. Il tono neutrale è anche lo stile degli interpreti. E i sordi hanno bisogno di sapere senza panico”.

Jacinda Ardern, primo ministro Nuova Zelanda, voto: 10 Quarantena totale e test a tappeto: così la Nuova Zelanda ha (quasi) sconfitto il coronavirus. Fin dall'inizio, nonostante i pochi casi, la sua giovane premier ha imposto una delle strette più severe al mondo. Dopo due settimane i dati le danno ragione.
