AFP/Getty Images
Coronavirus, dalla Corea del Sud l'aiuto all'Italia per scovare i 'furbetti': la rivoluzione di Google Maps
Fin dai primi giorni dell'emergenza coronavirus, il governo italiano ha deciso di affidarsi pure al supporto tecnologico pur di rintracciare i "furbetti" della prima ora, quelli che hanno da subito cercare di eludere i controlli sempre più stringenti per provare a contenere la diffusione di Covid-19. Si era partiti con la lettura delle celle telefoniche - per tracciare gli spostamenti degli italiani - poi dalla Corea del Sud è arrivata una nuova soluzione.
Un'app, per la precisione. Una delle più conosciute in circolazione, Google Maps, con la Microsoft che si è messa a disposizione delle autorità per fornire dati precisi e sempre aggiornati sui movimenti dei cittadini in tutto il mondo. Uno strumento di controllo, certo, ma anche un utile contributo a comprendere quali servizi migliorare e integrare per rendere più semplice la vita in questi giorni complicati. Google Maps si prefigge così lo scopo di dettare la linea su come migliorare, per esempio, i servizi di consegna o come rendere più efficienti i trasporti per coloro che sono costretti a muoversi per motivi di lavoro.
Un aiuto in più ai governi per scovare le irregolarità e per venire incontro a chi richiede sempre più trasparenza in materia di diffusione di dati sensibili e rispetto della privacy.
Un'app, per la precisione. Una delle più conosciute in circolazione, Google Maps, con la Microsoft che si è messa a disposizione delle autorità per fornire dati precisi e sempre aggiornati sui movimenti dei cittadini in tutto il mondo. Uno strumento di controllo, certo, ma anche un utile contributo a comprendere quali servizi migliorare e integrare per rendere più semplice la vita in questi giorni complicati. Google Maps si prefigge così lo scopo di dettare la linea su come migliorare, per esempio, i servizi di consegna o come rendere più efficienti i trasporti per coloro che sono costretti a muoversi per motivi di lavoro.
Un aiuto in più ai governi per scovare le irregolarità e per venire incontro a chi richiede sempre più trasparenza in materia di diffusione di dati sensibili e rispetto della privacy.