Corioni: 'Voglio riportare Roberto Baggio al Brescia'
Gli auguri a Natale e la promessa di rivedersi a breve. L'idea di tornare insieme, con qualche anno in più, su un palcoscenico meno nobile, con ruoli nuovi, ma con la stessa voglia di quasi tredici anni fa.
Se certi amori non finiscono, ogni momento è giusto per alimentare nuovamente quello tra Gino Corioni, il Brescia e Roberto Baggio. Il presidente è carico come nell'estate del 2000. Crede nel colpaccio. Dopo aver letto del tentativo del Vicenza di portare l'ex Pallone d'oro in panchina, ci svela a cosa sta pensando, contento al pari di un bimbo che al supermercato può scegliere quello che vuole al reparto dolci: «Punto primo, non ho mai creduto alla possibilità di Roberto sulla panchina del Vicenza. Punto secondo: nei prossimi giorni lo inviterò a cena. Lui sa cosa lo aspetta a Brescia. È qui che c'è pronto un bel progetto per lui. È qui che tornerà a far calcio in prima linea». Non ne hanno parlato pochi giorni fa, quando Robi ha chiamato sul cellulare presidenziale per l'appuntamento natalizio. «Nei prossimi giorni però lo inviterò a cena. È da un po' che abbiamo questa serata in sospeso. Sapeste cosa ho in mente per lui...».
Da quando in qua Gino Corioni fa il misterioso? «Non è questione di mistero. Il fatto è che serve lo stadio nuovo. O almeno che si muova concretamente qualcosa. A quel punto potremmo fare un grande Brescia e Baggio sarebbe il nostro uomo immagine. Per lo stadio, per la città, nel mondo. Potremmo utilizzare il suo nome, un brand di altissima qualità, come non siamo stati capaci di fare quando giocava con la nostra maglia. Ancora non mi perdòno quel periodo. Ma per fortuna entrambi siamo ancora... giovani».
Farsi spiegare esattamente cos'abbia in testa Gino Corioni è un rebus. E non ci sono soluzioni su pagina capovolta. Qualcosa però il presidente delle rondinelle lo dice: «Se Baggio torna a Brescia, e io sono convinto che ha voglia di farlo perchè qui è stato meravigliosamente e me lo ripete ogni volta che ci sentiamo, deve essere ovviamente lui a decidere cosa fare».
Adesso che ha i requisiti giusti potrebbe anche essere tentato dall'avventura in panchina. «Vuole fare l'allenatore? Bene (Calori che ne pensa, ndr?). Vuole fare il presidente? Meglio ancora. Siamo a sua completa disposizione. Un ruolo si trova. Brescia ha bisogno di un personaggio così».
Parlando escono aneddoti degli ultimi giorni di quella primavera 2004, quando Corioni e la sua famiglia cercarono in tutti i modi di ritardare almeno di un anno il ritiro dell'ex Divin Codino. La passione, nell'uomo che fece sognare l'Italia in tre Mondiali, c'era ancora tutta. Le ginocchia no. Una sera però ad Ospitaletto, Baggio si lasciò andare: «Presidente, io non dimenticherò mai quello che ha fatto per me. Mi ha dato una maglia, quando nessuno lo voleva più fare. Un giorno tornerò». Oggi, più probabilmente domani. Quel giorno è lì che aspetta. Corioni ci riprova.