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Corini a CM: 'Mi aspetto un grande acquisto dal Milan'
Bari, Verona e Palermo sono state delle possibilità per tornare a sedersi in panchina dopo la conclusione dell'esperienza al Chievo, ma per Eugenio Corini è solo questione di tempo e di attendere la chiamata giusta prima di ripartire con un nuovo progetto. Intervistato in esclusiva da calciomercato.com, Corini si è soffermato su alcuni dei trasferimenti più importanti andati in porto in questa finestra di mercato, dal ritorno in Italia di Immobile ed El Shaarawy, alle trattative seguite dalle big del nostro campionato.
Signor Corini, El Shaarawy è sempre più vicino alla Roma. Cosa può portare in più al club giallorosso? "E' un giocatore che ha gamba, esplosività e tecnica. Può fare l'esterno in un centrocampo a quattro come viene utilizzato da Conte in Nazionale. E' ancora giovane ma ha maturato grande esperienza in campo internazionale, secondo me è un grande talento. Il sistema di gioco della Roma di Spalletti può esaltarlo, secondo me può fare molto bene ed è un bel colpo per il club giallorosso".
E' un mercato che non ha ancora riservato grossi colpi...
"Il mercato di gennaio è molto particolare, i club non hanno le forze economiche per chiudere delle operazioni così importanti. Quei giocatori che stanno facendo bene hanno valutazioni elevate e magari vengono considerati incedibili dai propri club. E' normale che sia così, la sessione invernale di mercato non regala grandi colpi in Italia. All'estero è diverso perchè i grandi club hanno disponibilità completamente diverse e possono permettersi delle follie".
Dalla Liga è tornato Immobile. Un trasferimento importante in chiave azzurra ma anche per Belotti che sta trovando la via della rete con continuità, perchè secondo Lei?
"Immobile è un giocatore di qualità, ha portato entusiasmo in una piazza dove aveva lasciato un grande ricordo. Aveva grande voglia di rivalsa dopo le deludenti esperienze al Borussia Dortmund e al Siviglia. E' sicuramente un giocatore in grado di fare la differenza e si candida per un posto agli Europei, il c.t lo tiene in grande considerazione. Immobile si prende delle responsabilità che liberano mentalmente un giocatore come Belotti e in campo si vede. Gioca in maniera più disinvolta e trova la rete, ma va detto che le sue prestazioni sono sempre state positive".
Milan e Inter sono ferme sul calciomercato in entrata, la Juventus si è assicurata Mandragora. Da chi si aspetta il grande colpo in questi ultimi giorni?
"Per le milanesi la situazione è abbastanza chiara: se non si sbloccano alcune cessioni difficilmente arriveranno dei grandi giocatori. Mi aspetto qualcosa dal Milan, un'alternativa di spessore a Honda. Ho sentito di El Ghazi, un talento molto interessante. L'Inter vuole una punta con delle caratteristiche diverse rispetto a quelli che ha in rosa e magari un centrocampista se esce Guarin".
Inizialmente il diktat di Mancini era quello di un regista: Lei è stato un grande interprete di quel ruolo, non crede che adesso è più difficile trovare dei profili all'altezza? "Guardi, è un ruolo molto difficile da interpretare. Serve tecnica di base, visione di gioca e velocità di pensiero. Credo che nella nostra Serie A ci siano dei giocatori interessanti: mi piace molto Cigarini e anche lo stesso Viviani. Senza dimenticare che l'Italia per anni ha avuto il migliore centrocampista del mondo che ha deciso di andare a giocare in MLS: Andrea Pirlo, di giocatori come lui ne nascono uno ogni venti anni. Mi piace molto anche Verratti che ha grandissima qualità e può essere il suo erede in Nazionale".
A proposito di Cigarini, si parla molto di lui in chiave Fiorentina. E' l'uomo giusto per il centrocampo di Sousa? Assolutamente si, lo trovo completato negli ultimi anni. Adesso all'Atalanta sta giocando da intermedio con de Roon che ha tutti i compiti difensivi. E' un giocatore alla Xavi, un incursore con grandi qualità tecniche e di regia. Fa molto bene la Fiorentina a puntare su di lui.
Passando a Lei, quanto le manca tornare ad allenare dopo le ottime ultime esperienze?
"Tanto, inutile nasconderlo. Credo di aver dimostrato di poter allenare in A e aspetto la chiamata giusta. Cerco un'avventura seria e posso dire che qualche contatto c'è stato, sono fiducioso".
Quanto è stato vicino alla panchina del Palermo dopo l'esonero di Iachini? "In realtà poco, non ci sono stati dei contatti ufficiali. Evidentemente sono stato un'idea prima di virare su un altro profilo".
E sul Verona? Sembrerebbe che il suo arrivo sia stato ostacolato dalla volontà dei tifosi più caldi?
"Preferisco non tornare sull'argomento ma posso dire che se uno segna in un derby ci può stare che esulti. Ma non è una questione su cui voglio tornare".
E' un campionato molto avvincente: crede che sia ormai solo una lotta a due tra Napoli e Juventus?
"Sono le due squadre che hanno dimostrato di avere qualcosa in più. La Juventus la davano per finita e invece ha fatto una rimonta impressionante, sono i favoriti. Il Napoli mi piace molto, gioca un bel calcio e può dare filo da torcere fino all'ultimo. Non escluderei l'Inter e anche la Roma che con Spalletti cambierà marcia. La Fiorentina può puntare al terzo posto".
Signor Corini, El Shaarawy è sempre più vicino alla Roma. Cosa può portare in più al club giallorosso? "E' un giocatore che ha gamba, esplosività e tecnica. Può fare l'esterno in un centrocampo a quattro come viene utilizzato da Conte in Nazionale. E' ancora giovane ma ha maturato grande esperienza in campo internazionale, secondo me è un grande talento. Il sistema di gioco della Roma di Spalletti può esaltarlo, secondo me può fare molto bene ed è un bel colpo per il club giallorosso".
E' un mercato che non ha ancora riservato grossi colpi...
"Il mercato di gennaio è molto particolare, i club non hanno le forze economiche per chiudere delle operazioni così importanti. Quei giocatori che stanno facendo bene hanno valutazioni elevate e magari vengono considerati incedibili dai propri club. E' normale che sia così, la sessione invernale di mercato non regala grandi colpi in Italia. All'estero è diverso perchè i grandi club hanno disponibilità completamente diverse e possono permettersi delle follie".
Dalla Liga è tornato Immobile. Un trasferimento importante in chiave azzurra ma anche per Belotti che sta trovando la via della rete con continuità, perchè secondo Lei?
"Immobile è un giocatore di qualità, ha portato entusiasmo in una piazza dove aveva lasciato un grande ricordo. Aveva grande voglia di rivalsa dopo le deludenti esperienze al Borussia Dortmund e al Siviglia. E' sicuramente un giocatore in grado di fare la differenza e si candida per un posto agli Europei, il c.t lo tiene in grande considerazione. Immobile si prende delle responsabilità che liberano mentalmente un giocatore come Belotti e in campo si vede. Gioca in maniera più disinvolta e trova la rete, ma va detto che le sue prestazioni sono sempre state positive".
Milan e Inter sono ferme sul calciomercato in entrata, la Juventus si è assicurata Mandragora. Da chi si aspetta il grande colpo in questi ultimi giorni?
"Per le milanesi la situazione è abbastanza chiara: se non si sbloccano alcune cessioni difficilmente arriveranno dei grandi giocatori. Mi aspetto qualcosa dal Milan, un'alternativa di spessore a Honda. Ho sentito di El Ghazi, un talento molto interessante. L'Inter vuole una punta con delle caratteristiche diverse rispetto a quelli che ha in rosa e magari un centrocampista se esce Guarin".
Inizialmente il diktat di Mancini era quello di un regista: Lei è stato un grande interprete di quel ruolo, non crede che adesso è più difficile trovare dei profili all'altezza? "Guardi, è un ruolo molto difficile da interpretare. Serve tecnica di base, visione di gioca e velocità di pensiero. Credo che nella nostra Serie A ci siano dei giocatori interessanti: mi piace molto Cigarini e anche lo stesso Viviani. Senza dimenticare che l'Italia per anni ha avuto il migliore centrocampista del mondo che ha deciso di andare a giocare in MLS: Andrea Pirlo, di giocatori come lui ne nascono uno ogni venti anni. Mi piace molto anche Verratti che ha grandissima qualità e può essere il suo erede in Nazionale".
A proposito di Cigarini, si parla molto di lui in chiave Fiorentina. E' l'uomo giusto per il centrocampo di Sousa? Assolutamente si, lo trovo completato negli ultimi anni. Adesso all'Atalanta sta giocando da intermedio con de Roon che ha tutti i compiti difensivi. E' un giocatore alla Xavi, un incursore con grandi qualità tecniche e di regia. Fa molto bene la Fiorentina a puntare su di lui.
Passando a Lei, quanto le manca tornare ad allenare dopo le ottime ultime esperienze?
"Tanto, inutile nasconderlo. Credo di aver dimostrato di poter allenare in A e aspetto la chiamata giusta. Cerco un'avventura seria e posso dire che qualche contatto c'è stato, sono fiducioso".
Quanto è stato vicino alla panchina del Palermo dopo l'esonero di Iachini? "In realtà poco, non ci sono stati dei contatti ufficiali. Evidentemente sono stato un'idea prima di virare su un altro profilo".
E sul Verona? Sembrerebbe che il suo arrivo sia stato ostacolato dalla volontà dei tifosi più caldi?
"Preferisco non tornare sull'argomento ma posso dire che se uno segna in un derby ci può stare che esulti. Ma non è una questione su cui voglio tornare".
E' un campionato molto avvincente: crede che sia ormai solo una lotta a due tra Napoli e Juventus?
"Sono le due squadre che hanno dimostrato di avere qualcosa in più. La Juventus la davano per finita e invece ha fatto una rimonta impressionante, sono i favoriti. Il Napoli mi piace molto, gioca un bel calcio e può dare filo da torcere fino all'ultimo. Non escluderei l'Inter e anche la Roma che con Spalletti cambierà marcia. La Fiorentina può puntare al terzo posto".