Cori razzisti a Maignan, individuato un tifoso dell'Udinese grazie a video social: bandito a vita dallo stadio
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C'è un primo indagato per i cori razzisti a Mike Maignan durante Udinese-Milan, match della 21ª giornata di Serie A disputatosi sabato sera. Si tratta di un uomo di 46 anni della provincia di Udine - riferisce Il Corriere della Sera -, già conosciuto dalle forze dell’ordine, reo di aver ripetuto per 12 volte "ne... di m..." all'indirizzo del portiere francese della squadra rossonera.
SCATTA IL DASPO - Nei confronti del tifoso il questore Alfredo D’Agostino ha emesso un Daspo della durata di 5 anni. E' stato denunciato in stato di libertà. Ha ripetuto per 12 volte "ne... di m..." e rischia di non mettere più piede nello stadio della sua squadra. L'Udinese infatti ha comunicato con una nota ufficiale che l'uomo è stato bandito a vita dallo stadio: "Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato. La società conferma il suo impegno contro il razzismo e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società. Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso. L’Udinese ringrazia la Questura di Udine per la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l’etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto".
SOCIAL DECISIVI - E' stato individuato grazie alla visione di uno dei tanti video postati sui social da altri tifosi dell'Udinese durante e subito dopo la fine della partita.
CONTRIBUTO UDINESE - La Digos di Udine ha accelerato sulle indagini e grazie anche al contributo del club dei Pozzo, che ha subito messo a disposizione degli inquirenti tutti i video di cui era in possesso, è riuscita a individuare e identificare il primo dei responsabili degli insulti che ha portato alla sospensione della partita nel primo tempo.
CASO MAIGNAN: COSA RISCHIA L'UDINESE
RISPOSTE FORTI - Maignan aveva auspicato risposte forti da parte delle autorità competenti, un concetto ribadito anche ieri con un eloquente post sui social: "Udinese, spettatori, Procura: se non farete niente, sarete tutti complici".
MAIGNAN: 'UDINESE, SPETTATORI, PROCURA: SE NON FARETE NULLA, SARETE TUTTI COMPLICI