Coppa Latina: Milan vincente e Torino rinato nell'antenata della Champions
L'idea di mettere di fronte il meglio delle squadre europee viene ad un francese. Non è ancora la Coppa dei Campioni, ma è una competizione che nello spirito le assomiglia molto: la Coppa Latina che in verità avrà vita breve ma intensa.
LA NUOVA EUROPA CALCISTICA - Già dalla seconda metà degli anni'20 l'Europa calcistica si era unita attorno alla Coppa dell'Europa Centrale, la famosa Mitropa Cup voluta fortissimamente da Hugo Meisl che allineava il meglio del calcio danubiano e centro europeo, Italia compresa. In altre parole, britanniche a parte, una competizione che davvero misurava il livello massimo raggiunto dal calcio europeo. Con il dopo guerra, però, mutano un po' tutti gli scenari europei, non solo politici, sociali ed economici, ma anche calcistici. Ormai la mittelerupa non è più espressione del meglio del calcio continentale, nuovi soggetti, nuove Nazioni, nuove idee smuovono il mondo calcistico. Tra tutti questi stravolgimenti, la voglia di misurarsi e di competere delle società resta immutata e ben presto si fa esigente la necessità di organizzare un torneo che possa mettere una di fronte all'altra le migliori squadre d'Europa. Il meglio del calcio europeo, in quei primi mesi post bellici viene individuato in Italia, Spagna, Portogallo e Francia e le Federazioni di questi quattro paesi – tutti dell'area latina – danno vita alla Coppa Latina. Il percorso iniziato con la Mitropa Cup proseguiva dunque con la Coppa Latina, “l'ultimo miglio” prima della nascita della Coppa dei Campioni. Ancora però non si parla di UEFA, che nascerà soltanto nel 1954.
LA COPPA LATINA - Il meglio dell'Europa calcistica, dunque, in un unico torneo che si disputava in estate, appena conclusi i rispettivi campionati. L'ingrediente della competizione era questo: alla Coppa Latina partecipavano le squadre campioni di Spagna, Italia, Francia e Portogallo che si affrontavano in semifinali e finale. Detta così sembrerebbe molto succosa, ma in realtà la competizione si caratterizzò per le molte defezioni e rinunce delle varie squadre, soprattutto italiane. A proposito di italiane, il Milan (foto Wikipedia) è la squadra ad aver vinto più edizioni della Coppa Latina, due (1951 e 1956), assieme a Barcellona e Real Madrid ed è comunque la squadra che ha partecipato a più edizioni: i rossoneri infatti hanno giocato ben cinque edizioni del torneo. Come detto la manifestazione si svolgeva solitamente tra giugno e luglio di ogni anno, organizzato a rotazione da ciascun Paese. Solo una volta non venne disputato, nel 1954, perché in quello stesso periodo erano in programma i campionati del mondo in Svizzera e per due anni si sovrappose alla neonata Coppa dei Campioni, per poi venire soppiantata nel 1958 definitivamente da quest'ultima. Parallela alla competizione per club viene redatta anche una graduatoria – questa su base quadriennale – per Nazioni basata sul rendimento delle squadre partecipanti e la Spagna vinse entrambi i quadrienni.
VIVA IL TORINO RISORTO - La prima edizione viene organizzata in Spagna e vi partecipano i campioni del Barcellona, dello Sporting Lisbona, dello Stade Reims e del Torino. Sì, i granata non rinunciano sebbene dilaniati dall'immane tragedia che aveva falcidiato quella superba squadra neppure due mesi prima. Terminato e vinto il campionato con la formazione giovanile c'era da guardare avanti e ricostruire la squadra. Il presidente granata Novo si mette dunque subito all'opera e movimenta il calciomercato dell'estate 1949 anche grazie ai cospicui risarcimenti ottenuti e alle linee di credito aperte da CONI e FIGC. Prima di tutto viene ingaggiato il nuovo allenatore Bigogno, poi il difensore Nay, l'attaccante Santos, il portiere Bepi Moro e soprattutto viene fatto rientrare a Torino Carapellese. Poi ne arriveranno tanti altri, nessuno o quasi si rivelerà all'altezza delle aspettative, ma tanto basta per partire alla volta di Madrid dove per il 26 giugno è in programma la semifinale della Coppa Latina contro lo Sporting Lisbona. Si gioca sul campo dell'Atletico, i granata si presentano con la formazione ragazzi irrobustita dagli ultimi acquisti, ma vengono travolti dalla tripletta di Peyroteo dello Sporting; di Marchetto la rete della bandiera per il Torino. Da segnalare, come riporta Vittorio Pozzo nella cronaca della partita per La Stampa , che i tifosi spagnoli presenti allo stadio fecero il tifo per i granata esponendo una bandiera con scritto “Viva il Torino risorto”. Nell'altra semifinale tutto facile per il Barcellona che annienta i francesi dello Stade Reims battendoli per 5-0 accedendo alla finalissima contro i portoghesi dello Sporting in programma a Madrid il 3 giugno. La squadra che per prima firma il proprio nome nell'albo d'oro della competizione è proprio il Barcellona, che batte 2-1 i portoghesi. Sempre il 3 giugno a Barcellona Torino e Stade Reims si sfidano per la finale di consolazione. È un incontro dall'andamento scoppiettante con tante reti e altrettante emozioni. I granata si portano sul doppio vantaggio ma sul finire del primo tempo i francesi accorciano le distanze e si va al riposo sul 2-1. Nel secondo tempo altre reti vengono segnate dalle due squadre, ma la distanza di due goal resta sino al termine del match, quando il risultato viene fissato sul definitivo 5-3 per il Torino grazie alla doppietta di Carapellese e così i granata si classificano al terzo posto della manifestazione.
(Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)