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    Coppa Italia: la Lazio fa fuori il Milan

    Coppa Italia: la Lazio fa fuori il Milan

    Nemmeno la Coppa Italia aiuta il Milan ad uscire dal momento di crisi in cui la formazione rossonera è piombata in questo primo scorcio di 2015: alla Lazio di Pioli basta un calcio di rigore trasformato da Biglia nel primo tempo su ingenuo tocco di braccio di Albertazzi per vincere per la seconda volta nello spazio di pochi giorni contro gli uomini di Inzaghi e qualificarsi alle semifinali. Rossoneri generosi ma inconcludenti soprattutto nel secondo tempo quando, con l'avversario ridotto in 10 per il doppio giallo (molto severo il secondo) a Cana sul finale della prima parte, tentano l'assalto alla porta di Berisha. Il tecnico rossonero, fortemente in bilico alla vigilia di un appuntamento presentato come lo spartiacque della stagione, opta per il tridente offensivo con Menez e Cerci larghi a supporto di Pazzini, mentre a centrocampo Poli vince il ballotaggio con de Jong e Albertazzi viene preferito ad Armero; gli ospiti rispondo con un inedito 4-4-2 a rombo con Parolo in posizione più avanzata e a ridosso della coppia d'attacco Klose-Keita. L'avvio di gara per i rossoneri è da incubo, con la Lazio vicinissima al gol in tre occasioni tra il 9' e il 19', due volte su clamorosi retropassaggi della retroguardia milanista, ma Klose, Keita e Cataldi non riescono a concretizzare. 

    I rossoneri non hanno la minima idea di come impostare l'azione offensiva e, tolta una girata di Cerci che esalta i riflessi di Berisha, non creano nulla nell'area avversaria. Il match rischia di svoltare al 45' quando il laziale Cana, già ammonito, interviene da dietro su Pazzini e l'arbitro Rocchi, con un eccesso di severità lo manda anticipatamente negli spogliatoi. Sfruttando l'uomo in più, il Milan si getta all'assalto nel secondo tempo ma nemmeno l'infortunio del debuttante Mauricio (scontro con Berisha) favorisce i ragazzi di Inzaghi, insidiosi due volte su iniziativa di Pazzini ma mai al tiro verso la porta avversaria. Pazzini si vede giustamente annullato un gran gol per fallo di mano in precedenza e nemmeno gli ingressi in campo di Honda, van Ginkel e dell'ultimo arrivato Suso cambiano la musica. Anzi, è la Lazio a sfiorare il raddoppio in contropiede, il cui diagonale di sinistro si stampa sul palo. E' l'ultimo atto di una gara che acuisce la crisi del Milan e di Inzaghi (l'ombra di Tassotti come sostituto si fa sempre più minacciosa) e che esalta il lavoro della migliore Lazio degli ultimi anni.
     

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