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    Da 'Pirlo' Ilaimaharitra al faro Andrianantenaina: il Madagascar non vuole smettere di sognare

    Da 'Pirlo' Ilaimaharitra al faro Andrianantenaina: il Madagascar non vuole smettere di sognare

    • Andrea Giorgetti
    Una delle caratteristiche del calcio è quella di saper regalare storie bellissime. Storie di riscatto, di lavoro, di abnegazione. Tra queste, l’ultima che possiamo annoverare al lungo elenco di espressione umana applicata al pallone è quella della nazionale del Madagascar. La squadra degli Scorpioni è infatti la rivelazione della Coppa d’Africa 2019, competizione alla quale partecipa per la prima volta nella sua storia. La Barea, nomignolo affettuoso affibbiato alla squadra per lo stemma sulla maglietta raffigurante uno zebù, ha dominato il girone B della competizione chiudendo davanti alle ben più quotate Nigeria e Guinea. Niente male per un paese che, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, è ancora afflitto da moltissimi problemi economici e sociali che fanno dell’isola, la quarta al mondo per dimensioni, uno dei paesi più poveri dell’Africa. Il calcio come riscatto, si diceva.

    OTTAVI DI FINALE - Il 7 luglio è in programma allo Stadio di Alessandria d’Egitto l’incontro per gli ottavi di finale che vede il Madagascar di fronte alla più blasonata Repubblica Democratica del Congo. Si preannuncia una partita davvero infuocata perché, anche se i congolesi finora non hanno brillato, essi possono comunque vantare un bagaglio di esperienza maggiore rispetto ai neofiti malgasci. Le speranze della Barea sono riposte soprattutto in tre giocatori della rosa, i suoi tre assi.

    ASSI MALGASCI - Carolus Andriamatsinoro in arte Carolus Andrea, con due reti messe a segno contro Guinea e Nigeria, è il bomber della squadra. Attaccante classe 1989, ha maturato esperienza nel campionato algerino prima di trasferirsi, nel 2017, in quello arabo. Dalla stagione 2018/19 milita nell’Al-Adalh e, grazie ai suoi 22 goal (capocannoniere della competizione), la squadra ha ottenuto il terzo posto nella “Serie B” araba guadagnando la promozione nella massima serie. Se Carlous Andrea è il vertice alto, il finalizzatore, la punta di diamante, il compito di fare schermo davanti alla difesa è di Marco Ilaimaharitra. Mediano,classe 1995, capace di far strabuzzare gli occhi ai tifosi grazie ad una magnifica punizione, alla Pirlo, messa a segno nella sfida contro il Burundi. Nato in Francia e cresciuto nel Sochaux, ha vestito la maglia della nazionale francese Under 19 e Under 20 prima di rispondere alla convocazione della nazionale malgascia. Nell’estate del 2017 si è trasferito ai belgi dello Charleroi e, in questa stagione, ha sfiorato l’accesso all’Europa League perdendo la finale di Play Off contro l’Anversa.

    IL FARO - Naturalmente, in ogni squadra che voglia funzionare è necessario che, tra il vertice alto e quello basso, operi un giocatore dotato di fosforo e tecnica, un giocatore al quale aggrapparsi nel momento del bisogno, un giocatore al quale passare il pallone quando si è in difficoltà sapendo che la sfera sarà ben custodita. Fortunatamente il Madagascar ha questo tipo di giocatore, il vero gioiello della Barea, il faro e regista degli scorpioni, Anicet Andrianantenaina. Centrocampista classe 1990 proveniente dalle giovanili dell’Auxerre, si è costruito una buona carriera nel campionato bulgaro e, dal 2014, milita nel Lugodorets, squadra che, come la Juventus, da otto anni vince ininterrottamente la massima serie. Un bruttissimo infortunio, rottura del legamento collaterale laterale, ne ha messo a rischio la carriera ma, dopo quasi un anno passato ai box, ha saputo rialzarsi giusto in tempo per guidare la nazionale malgascia alla prima, storica Coppa d’Africa della sua storia. Il 7 luglio dunque, le speranze del popolo del Madagascar sono riposte nei propri eroi. 25 milioni di appassionati sperano di vedere il sogno diventare realtà, i quarti di finale sono a portata di mano.

     

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