Continua il caos arbitri: dal fuorionda di Calvarese al 'caso rimborsi'. Arriva la replica dell'ex arbitro
ZAROLI - Questa la trascrizione del colloquio con Zaroli:
Roma: Ma è vero che lei e i suoi colleghi del Comitato nazionale avete prodotto un verbale che attesta il falso?
Zaroli: Non è assolutamente vero. La procura archivia questo procedimento perché il fatto non sussiste.
Roma: Calvarese è stato salvato quell'anno, ma l'anno dopo ha fatto dei casini pazzeschi. Sbagliò quel famoso rigore in Juve-Inter, si inventò un rigore inesistente su Cuadrado e quindi forse salvarlo non fu una grandissima idea?
Zaroli: Lei è convinto che un arbitro sia infallibile? Un arbitro ha il diritto di sbagliare.
Roma: Ah su questo non c’è dubbio, l’Importante è che chi sbaglia troppo poi venga dismesso e chi è bravo vada avanti.
Zaroli: Questo lo dice lei.
Roma: Beh, non è quello che si auspicano tutti i tifosi.
CALVARESE - Questo lo scambio con Calvarese:
Roma: Arbitro Calvarese. Buongiorno Le Iene.
Calvarese: Ragazzi, però è domenica. Di che cosa dobbiamo parlare?
Roma: Ci siamo chiesti: non è che Rizzoli in realtà non ha mai proposto la conferma sua e gli sono state messe in bocca cose non dette?
Calvarese: Sono sincero, questa storia di Rizzoli, che prima aveva dismesso e poi riammesso non la sapevo.
Roma: L'anno dopo l’ha fatta grossa eh, il famoso rigore di Cuadrado.
Calvarese: Accidenti guarda, ho sbagliato, cioè io. Una partita gestita male su tanti che ne avevo fatto bene.
Roma: Oggi lo ridarebbe quel rigore? Sì o no?
Calvarese: No, ma aspetta sì o no. Perché vedi, l'arbitraggio è veramente fatto di grigio?
Roma: Io quel rigore lì lo vedo in una maniera, voi lo vedete in un'altra. Alla fine, era meglio che la dismettessero, così non combinava quel pasticcio.
Calvarese: Ma no, guarda, ti dico la verità, non la devi leggere in questa maniera. Agli arbitri dispiace sbagliare, dispiace per noi, per gli arbitri, per il sistema calcio e per i tifosi.
Dopo la sfortunata direzione di Juve Inter, l’arbitro Calvarese rassegna le sue dimissioni. Risulterebbe che la procura dell’Aia, proprio in quei giorni, stesse indagando sul presunto taroccamento di alcuni biglietti ferroviari da lui messi a rimborso. A iniziare l’indagine è Rosario D’Onofrio, il procuratore degli Arbitri che da lì a poco verrà arrestato per narcotraffico. Il nuovo procuratore terminerà l’indagine sui rimborsi di Calvarese concludendo che non è stata riscontrata una palese falsificazione o alterazione dei biglietti. Analizzando una copia dei biglietti su cui la procura stava indagando, Le Iene hanno notato un’anomalia: tutti i biglietti, seppur con date e destinazioni diverse, hanno sempre lo stesso numero-titolo in alto a destra e lo stesso Codice CP, cioè il codice di cambio prenotazione che di regola dovrebbero cambiare. Anche di questo l’inviato ha provato a chiedere conto direttamente a Calvarese:
Roma: Come mai questi sei biglietti che sono diversi per orario e tratta, hanno tutti lo stesso numero di titolo e lo stesso codice CP vede?
Calvarese: Sì, di quando state parlando?
Roma: 2021, proprio la sua ultima stagione.
Calvarese: La mia ultima stagione?
Roma: Esatto, sono due trasferte, perché una è Lecce, l'altra è a Milano. Sono sei biglietti ferroviari intestati a lei.
Calvarese: Io penso che questo lo puoi chiedere a un certo D'Onofrio che adesso mi risulta abbia preso otto anni per narcotraffico.
Roma: Cosa c'entra ora D’Onofrio?
Calvarese: Come no? Quella è stata una stagione in cui non so quanti arbitri sono stati interessati dal procuratore, che mi risulta che dopo fosse un narcotrafficante.
Roma: Ma come spieghiamo questo mistero?
Calvarese: Ma quale mistero.
Roma: Biglietti diversi, diversi orari, diverse tratte con lo stesso numero di titolo e lo stesso codice Cp vede?
Calvarese: Sì.
Roma: Guardi, il codice Cp è sempre lo stesso.
Calvarese: Sono state tirate in ballo tantissime persone da uno che durante il covid andava in giro con la mimetica a spacciare droga. Però questo lo dovete dire…
Roma: Però lei non mi risponde ancora sul mistero dei biglietti ferroviari con lo stesso codice. Come mi spiega questa cosa?
Calvarese: Ma che devo spiegare?
Roma: Non è che ha falsificato i biglietti ferroviari per ottenere un rimborso che magari non le spettava o per gonfiarlo?
Calvarese: Queste sono tutte bufale di un procuratore che adesso è in galera. Io questi biglietti ferroviari non me li posso ricordare in 60 trasferte. Mi dovete dare tempo di vedere perché queste cose, ripeto, me le stai dicendo tu per la prima volta.
Roma: Potrebbe essere falso questo documento?
Calvarese: Ma certo, ma perché secondo lei un narcotrafficante è affidabile? Era anche un po’ cambiato il vento a livello politico, io sono andato a parlare a Roma con il presidente, il vicepresidente. È vero che era cambiato il vento perché devi essere in linea anche con quello che è la governance che sta in piedi e quindi, a me, la governance che era subentrata, non è che mi facesse impazzire.
Le dichiarazioni di Calvarese continuano e l’ex arbitro, quando pensa che la telecamera sia spenta, sostiene che il problema riguardasse anche altri due arbitri della sezione di Teramo mandati tutti a casa, ammettendo ciò che forse nessuno direbbe mai davanti a una telecamera, e cioè che la carriera degli arbitri dipenda anche da dinamiche politiche che niente hanno a che vedere con la meritocrazia.
Roma: C’era in atto un attacco alla sezione di Teramo?
Calvarese: Parlano i fatti, come faccio a non pensarlo? Ne ha mandati 3 a casa su tre, tre. Io mi sono dimesso, sono andata a Roma. Penso che ci sia anche del politico. È strano che tre arbitri su tre sono andati a casa.
Roma: Perché non eravate legati a chi comandava in quel momento all’Aia. Ci confermi quella dinamica che ci ha raccontato il nostro arbitro?
Calvarese: Sì, sono politiche. È normale ma è sbagliato quando riguarda un arbitro di seria A. Ci sono delle dinamiche politiche. Purtroppo, è vero e questo è sbagliato perché non dovrebbe essere così.
Roma: Perché l'anno prima ti avevano salvato?
Calvarese: Non c'erano Trentalange e Baglioni, c'era Nicchi. M’ha salvato Nicchi.
Roma: Tu eri della corrente di Nicchi?
Calvarese: Sì Il mio presidente. A me non frega un c***o, perché lì veramente c'è stato del marcio. Ritengo di essere vittima di una guerra politica.
LA PRECISAZIONE DI CALVARESE - Gianpaolo Calvarese, all'indomani dalla pubblicazione del servizio delle Iene, ha pubblicato una nota ufficiale attraverso i propri profili social, dove esprime la propria posizione in maniera chiara: "Ieri nel servizio delle Iene sono stato coinvolto, mio malgrado, in vicende politiche arbitrali (si voterà per la governance tra pochi mesi).
Mi sono dimesso quasi 3 anni fa, in ragione del fatto che potesse risultare incompatibile con l’attività imprenditoriale di cui sono socio, il mio ruolo di arbitro. Pertanto desidero rimanerne estraneo.
Ho appreso solo dopo le mie dimissioni che sono stato indagato per una presunta irregolarità nella redazione dei rimborsi dal procuratore D'Onofrio (poi arrestato per narcotraffico).
L’indagine, a mia insaputa, è proseguita anche dopo le mie dimissioni ed è stata condotta dal nuovo procuratore Albergotti il quale così conclude: *"Dopo un attento esame ed una accurata analisi è stato accertato che non sussistono palesi falsificazioni e/o manifeste alterazioni degli importi richiesti; ogni spesa documenta è precisa: i giustificativi sono allegai in originale, credibili, non manifestamente falsificati o alterati, e consoni a provare la spesa sostenuta e anticipata dall’ex collega"*.
Tale provvedimento emesso dal Procuratore non era a me noto in quanto non mi era stato notificato. Ho appreso della sua esistenza solo dalle Iene.
Perseguirò in termini di legge chiunque utilizzerà il mio nome in maniera impropria e/o diffamatoria."