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VIDEO Conte: 'Balotelli qui non per lo sponsor'
SU BALOTELLI E CERCI - "Un mese fa avrei dovuto spiegarvi la sua non convocazione. La risposta è semplice: dopo la delusione Mondiale stiamo cercando di costruire qualcosa di bello, ed era previsto che Balotelli fosse chiamato per essere valutato. Le cose per sentito dire non mi piacciono, ed in un periodo di crescita era giusto chiamarlo. Io i calciatori li voglio valutare di persona, è giusto testarli e capire le affinità che possano avere con la mia identità di gioco. Sta giocando titolare nel Liverpool, ed io ho chiamato tanta gente che attualmente non è titolare. Probabilmente è anche meglio che arrivi in un periodo non buono, almeno si metterà a disposizione ed io potrò valutarlo. Sicuramente ha un’esperienza in azzurro importante, ha partecipato ad un Mondiale e a un Europeo, ma non basta perché dovrà riempire il mio occhio, dovrà dimostrarmi di rientrare in una certa idea di calcio. Se sta bene giocherà, non ci sono priorità assolute. Gli altri quattro attaccanti mi hanno già dato risposte importanti, partono avvantaggiati. La stessa cosa vale per Cerci."
SULLO SPONSOR - "E’ mio dovere di allenatore valutare quello che possono dare alla Nazionale. Escludere giocatori a priori mi sembra una sciocchezza. Detto questo, penso che la prossima volta eviterete di chiedere chi ci sarà e chi no. Convocato per lo sponsor? Parliamo di cose serie…”
SUL GRUPPO - "Qui tutti i giocatori sono uguali, Mario è uno dei cinque attaccanti. Se sta bene gioca, sennò va in panchina o in tribuna. L’errore sta a monte, scindere Balotelli dagli altri non va bene. Mario è uno qualsiasi, fa parte dei 26 calciatori. Siete voi che ne parlate. Qua ci sono porte girevoli: ci vieni una volta e ci puoi non venire più”.
QUALITA' AL POTERE - “Più che sfida nei confronti di qualcuno, io cerco di migliorare la squadra e le sue potenzialità. Sto cercando in questo percorso di costruzione di trovare dei calciatori che aumentino la qualità della Nazionale, è giusto cercare nuove strade. Mi riferisco a Soriano, Bertolacci, Cerci, Balotelli… Mi sembra una cosa molto normale. Non è una sfida personale, altrimenti vedendo i trascorsi non sono tanto ottimista”.
SU BALOTELLI IN DISCOTECA - “Non mi va di entrare in discorsi di club. So soltanto che quando ero allenatore di un club dopo la partita ognuno si comportava come meglio credeva. Il problema è che adesso su ogni situazione si cerca di approfondire, mi dispiace per lui però oggi è qua e deve dare delle risposte qua. E’ importante per tutti, lo valuto per quello che farà con noi. Non mi lascerò condizionare da elementi esterni, però sapete qual è il mio pensiero e quali sono le mie regole”.
SUL CAMPIONATO - “In settimana ho parlato con Lippi per fargli i complimenti per il terzo scudetto consecutivo e mi faceva riflettere sotto questo punto di vista delle difficoltà che ci sono nel nostro campionato, dicendomi che ai suoi tempi in Italia il 64% dei giocatori erano italiani, oggi si è dimezzato questo dato. Ci deve allarmare, ci deve far capire la difficoltà che stiamo affrontando a livello nazionale ed europeo. Il problema è che bisogna trovare un modo per cercare di aumentare i calciatori italiani nel nostro campionato, sarebbe un’ottima cosa anche per me visto che devo fare delle scelte”.
SU OKAKA - “Penso che Mario sia centravanti titolare del Liverpool e spesso e volentieri le considerazioni su un giocatori vengano fatte in base al gol. Noi l’abbiamo seguito ed ha cercato sempre di dare il massimo, a volte ci è riuscito altre no. E’ un giocatori di 24 anni con un europeo ed un mondiale alle spalle, non è l’ultimo arrivato. La Nazionale ha bisogno di continuità, se ogni tre minuti di Serie A convochiamo tutti allora non diventa un’ambizione arrivare qua. Okaka come altri stanno facendo bene, Matri e Quagliarella non stanno facendo male. C’è un percorso di crescita che mi è stato affidato, le scelte le faccio io. Questo percorso prevede che oggi Balotelli sia qui a dimostrare di poterci stare, se non lo dovesse dimostrare ce ne faremo una ragione. Uno cerca di fare il proprio meglio, se a qualcuno non piacciono le convocazioni…”.
SUGLI INFORTUNI - “Sicuramente non è un periodo fortunato, abbiamo tanti infortunati anche a livello difensivo. Astori, Bonucci squalificato, Barzagli out, Romagnoli, che poteva essere con noi, poi Giaccherini, Florenzi, Pirlo… Non siamo fortunati, detto questo sfruttiamo questo momento per vedere altri giocatori. Ci guardiamo intorno per scegliere chi premiare e far entrare in pianta stabile in questo gruppo”.
SULLE GERARCHIE DAVANTI - “Non ci sono gerarchie particolari, dico che gli altri quattro sono più avanti rispetto a lui perché hanno già lavorato con me. Se poi in una settimana mi dimostrerà che ha raggiunto gli altri a livello di concetti, voglia, entusiasmo, passione, allora saranno ribaltate queste gerarchie.
SU EL SHAARAWY E CERCI - “Sono due alternative, due esterni offensivi, vogliamo provare qualcosa che ci possa portare ad avere uno o due calciatori sull’esterno che ci possono saltare l’uomo”.
SU DE ROSSI E VERRATTI - “Verratti non sta benissimo, sta facendo risonanza per vedere come sta l’adduttore. Diciamo che si riduce ancora di più il discorso del voler provare determinate situazioni. Vediamo dopo la risonanza che decisione prendere, se farlo rimanere oppure no”.
SU CRISCITO - "Sta giocando nello Zenit, lo stiamo seguendo. Penso che quando abbiamo una moria di difensori centrali sia stato più giusto chiamare un calciatore che conosce questo tipo di sistema e non avventurarci. Continuiamo a monitorare tutti”.
SU INSIGNE - “Dispiace, l’ho sentito mentre si stava preparando per l’operazione”.