Conte, squalifica dimezzata:|La Juve è fiduciosa
Il top player non è ancora arrivato, ma mica perché è stato sbagliato lo shopping: l’ha tenuto fuori una squalifica, il cui termine imboccherà una legale scorciatoia. L’etichetta l’aveva appiccicata l’ad Beppe Marotta, nei giorni dello scudetto: «Il top player della Juve è stato Antonio Conte».
In casa bianconera pensano che le cose non siano poi tanto cambiate, e per questo si lustrano gli occhi guardando la classifica: Juve prima, imbattuta, «senza il mister». Dalla società ai giocatori, è il pensiero di tanti. Perché va bene lavorare come matti tutta la settimana, preparare nel dettaglio i piani di battaglia, la telepatia messa a punto con Massimo Carrera, «ma Conte a bordo campo ci manca». Avvertimento ai nemici, quando tornerà sul ponte di comando, anche fisicamente. Pare non ci voglia poi ancora tanto, e di certo meno dei dieci mesi, il conto alla rovescia partito all’inizio di agosto. Riapparirà ai primi di dicembre o al massimo con il nuovo anno, è la fiducia bianconera.
Per la Juve è un po’ come tornare sul mercato, se finora non ha avuto l’uomo decisivo della scorsa stagione. La data del rientro lo deciderà il lodo del Tnas, domani, la sera del secondo round di Champions League, contro lo Shakhtar Donetsk, l’esordio nell’alta società europea dello Juventus Stadium. Il club è abbastanza ottimista, e s’immagina una riduzione di pena, rispetto alla condanna della Corte Federale: il migliore dei pensieri, dopo mesi di cattivissime riflessioni, fissa la fine dell’esilio di Conte ai primi di dicembre, tagliando la squalifica a quattro mesi. O al massimo, l’allenatore rispunterà a gennaio, dopo cinque mesi di stop: l’accorciamento di una sofferenza che il tecnico continua a sentire assurda e ingiusta.
Sarebbe già una vittoria per i legali, gli avvocati Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, dopo la sentenza di secondo grado, che aveva invece confermato la decisione della Disciplinare. Successo griffato Bongiorno, l’acquisto nel ramo legali, un nome che oggi dovrebbe essere anche indicato dalla Exor nella lista dei membri per il prossimo cda della Juve: la finanziaria della famiglia Agnelli, azionista di maggioranza del club, deve infatti depositare il documento 25 giorni prima dell’assemblea dei soci, fissata per il 26 ottobre: toccherà a questa votare le nomine. Dieci i nomi, per un cda che sarà in carica fino al 2015: due le donne, visto che dallo scorso agosto la legge Golfo-Mosca impone negli organi sociali delle aziende quotate e statali un quinto di donne.
La composizione della sua Juve, Conte la continua invece a variare, di partita in partita, rispettando una proprietà commutativa sui generis: cambiando gli interpreti, il prodotto non cambia. Un’alternanza che funziona pure davanti, o soprattutto davanti, se Matri è stato solo l’ultimo a iscriversi al club dei marcatori: quelli della Juve sono già nove, in sei giornate, la più efficace cooperativa del campionato. Per dire, il Napoli s’affida per lo più a un’unica ditta, Cavani. Chissà, alla fine avere un top player per nemico potrebbe avere i suoi vantaggi.
«Giocando ogni tre giorni le occasioni arrivano per tutti - spiegava ieri Matri a Sky - e alla fine la concorrenza stimola. La cosa importante è cercare di farsi trovare pronti e sfruttare le opportunità che arrivano».
Anche con più mira, in questa stagione: «Perché adesso i meccanismi sono assestati, ci conosciamo di più, sappiamo cosa fare e quindi è tutto più semplice». Molto, se in sei partite hanno già segnato quattro punte: lo scorso campionato servirono 15 partite per arrivare a tre, 29 per il quartetto. Tutti per uno, come da codice Conte.