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    Conte: 'Ho subito un'infamia'. Petrucci: 'Giù le mani dalla giustizia sportiva'

    Conte: 'Ho subito un'infamia'. Petrucci: 'Giù le mani dalla giustizia sportiva'

    "Basta con questi attacchi ai giudici e alla giustizia sportiva". Lo dice all'Ansa il presidente Coni Gianni Petrucci, dopo le parole di Conte. "In queste settimane assisto a esibizioni muscolari che mostrano il lato peggiore di uno sport che non merita mortificazioni", aggiunge Petrucci, che non cita mai direttamente la Juve. 

     
    "Sembra che l'unico colpevole di questo calcioscommesse sia Palazzi e non chi ha commesso illeciti", aggiunge Petrucci. "Così non si può andare avanti. Il calcio non può pensare di vivere senza regole o in spregio di quelle esistenti approfittando di casse di risonanza mediatiche superiori a quelle degli altri sport che invece rispettano le regole e i verdetti anche nei settori professionistici". "Nelle ultime settimane - sottolinea il presidente del Coni - ho assistito ad esibizioni muscolari che ancora una volta hanno mostrato il lato peggiore di uno sport che non merita tali mortificazioni. Non si può immaginare di commentare le sentenze ad ogni grado di giudizio. Occorre rispettare i giudici, gli arbitri e quanti sono preposti al rispetto delle regole. Altrimenti sarà solo caos e questo il Coni non può consentirlo. Per questo - conclude Petrucci - dico: giù le mani dalla giustizia sportiva!"».
     
     
    15.15 LA CONFERENZA DI ANTONIO CONTE. Il giorno dopo la conferma della squalifica per 10 mesi, nel secondo grado del processo sportivo sul calcioscommesse, ha parlato l'allenatore della Juventus, Antonio Conte. Con lui hanno incontrato i giornalisti il suo vice, Angelo Alessio, l'avvocato Giulia Bongiorno, l'avvocato Antonio De Rensis e l'avvocato Luigi Chiappero.
     
    CONTE, una conferenza stampa show: "E' arrivato il momento di parlare. Ho sempre rispettato tutti in una vicenda assurda. E ieri c'è stata la ciliegina sulla torta. Sono rimasto allibito dal componente della commissione che mi ha giudicato. Reputo il comportamento di questo signore fuori dalle regole, quelle che dovrebbe far rispettare. Forse per uscire sulle pagine dei giornali, usa il mio nome facendo delle dichiarazione inopportune. Forse da tifoso, o forse per motivi personali".
     
    "Novara-Siena, sono sette mesi che sono su tutti i giornali. Su tutte le tv. Sette mesi in cui la mia faccia viene accostata alle scommesse. Non ho mai giocato in vita mia e durante quel Novara-Siena avrei detto, in una riunione tecnica, che avrei parlato di un pareggio".
     
    "Il signor Pippo (Carobbio) è per la Procura di Cremona un bugiardo, non credibile. Quando invece dalla Procura federale viene definito 'altamente credibile'. Conte invece no. La credibilità uno la costrusice con la sua carriera. Voi conoscete i metodi della Procura Federale? Agghiacciante quello che hanno detto Paoloni e Lucatelli: 'Non hanno sentito quello che volevano'. Il patteggiamento è un ricatto! Che purtroppo viene richiesto dai nostri avvocati. Io innocente devo rincorrere il patteggiamento?".
     
    "Oggi è finita ma con loro. Per fortuna c'è un altro appello. Ho subito un'infamia, io che devo trasmettere valori positivi alla mia squadra al mio spogliatoio. Sono antipatico perché vinco? Se do fastidio non è un problema mio".
     
    "E' assurdo tutto quello che mi è successo. Il popolo juventino devono sapere quello che mi hanno fatto e quello che mi stanno facendo. E' una vergona".
     
    "Omessa denuncia: avrei dovuto denunciare se avessi visto qualcosa. Ma cosa ho omesso se non ho visto niente? Vi dico, dopo questa vicenda (sorride) inizio ad avere il timore di andare dentro allo spogliatoio e di mandare qualcuno in tribuna. Hanno creduto ad uno che per tre anni si è venduto le partite! Devo andare nello spogliatoio con una telecamerina?".

     

    ALESSIO: "Io sono qua ma non ho ancora capito perché. Io mi reputo una persona per bene e mi sono sempre comportato educatamente. Eppure sono stato condannato senza neanche che la Procura mi convocasse. Sono stato giudicato senza neanche essere ascoltato".

    L'avvocato DE RENSIS: "Quello che è emerso ieri è che il pentito Filippo Carobbio non è totalmente credibile. Guardiamo al bicchiere mezzo pieno, ieri la credibilità dell'uomo è stata messa in discussione e questo vogliamo sottolineare e su questo lavoreremo". 

    L'avvocato BONGIORNO: "Il sistema di giustizia sportiva ha una serie di sbavature. I giudici sono delle persone che giudicano altri uomini. Quello che viene contestato a Conte riguarda il codice sportivo. Il patteggiamento? Tre mesi di squalifica sarebbe stato un successo ma vi posso dire che paradossalmente per lui, subire un secolo di squalifca, sarebbe stato meglio. Lui infatti avrebbe dovuto patteggiare per Novara-Siena dove è stato ritenuto innocente. Il nostro obiettivo non era lo sconto di pena. Altrimenti avremmo fatto il patteggiamento ma Conte, giustamente, non lo voleva. Io sull'altare della celerità non immolo nessuno perché c'è fretta. Perché deve iniziare il campionato. Perché non si pensa ad un sistema a doppia pista? Cosa cambiava se a noi davano l'opportunità di fare una domanda in più a Carobbio? Non ci è stata data la possibilità di difenderci appieno. Questa è una violazione a livello costituzionale, che va al di sopra di tutte le questioni. Il patteggiamento? Sta diventando miele per pentiti falsi".

    L'avvocato CHIAPPERO: "Per Conte chiederemo al Tnas la procedura d'urgenza e la sospensione della squalifica. Non possiamo non farlo dopo aver letto nelle motivazioni della Corte di giustizia che le dichiarazioni di Filippo Carobbio non sono credibili".

     

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