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    Conte porta il trofeo dei Campioni d'Italia al J-Museum: 'Tre scudetti in tre anni, chi se lo sarebbe immaginato?'

    Conte porta il trofeo dei Campioni d'Italia al J-Museum: 'Tre scudetti in tre anni, chi se lo sarebbe immaginato?'

    Questa mattina l'allenatore della Juventus, Antonio Conte, ha portato il trofeo di Campioni d'Italia al J-Museum. Il tecnico leccese, accolto dal presidente del J-Museum Paolo Garimberti, ha portato la Coppa al suo posto, nella Sala dei Trofei, accanto agli altri trofei della storia bianconera. Riprendiamo da Tuttojuve.com il dialogo tra Conte il presidente Garimberti, tratto dal video pubblicato su Juventus.com:

    Garimberti: "Buongiorno Antonio, come stai?"
    Conte: "Ciao Paolo, bene".
    Garimberti: "Pesa?".
    Conte: "Pesa, ma è un dolce peso questo".
    Garimberti: "Noi qui stiamo preparando i pannelli per ricordare questa straordinaria annata, la terza straordinaria annata della tua gestione da allenatore, lo Scudetto numero 3, 2014, sarà tutto pronto nei prossimi giorni. Qui c'è già una maglia celebrativa, "non c'è 2 senza 3", quest'anno sono 32, e c'è una tua foto sorridente. Record di punti, tanto per cominciare: tu ci tenevi veramente a questo record? A vincere tutte le partite in casa, altro grande primato? 19 su 19..."
    Conte: "Difficile da superare, al massimo eguagliare".
    Garimberti: "Impossibile da superare, a meno che non facciano un campionato a 22 squadre".
    Conte: "Sinceramente all'inizio non era nei miei pensieri e di quelli dei calciatori, il nostro obiettivo era di fare qualcosa di storico e di straordinario, da regalare al popolo juventino, ad Andrea Agnelli che ci teneva in maniera particolare. E quindi l'obiettivo era quello di centrare lo Scudetto. Una volta vinto lo Scudetto, il fatto di poter raggiungere e toccare questa quota storica, cosa che non aveva mai fatto nessuno in Italia, e superare anche Real Madrid e Barcellona che si erano fermate a 100 punti, ci ha dato una spinta in più. Ma ripeto, sono stati straordinari i ragazzi, perchè non era semplice".
    Garimberti: "Qui c'è la tua maglia di quando giocavi: Antonio Conte, 419 presenze, 1991-2004. Hai giocato tanti anni qua. Facciamo un po' il conto di quello che hai vinto da calciatore oltre a quello che hai vinto da allenatore?".
    Conte: "Io ho avuto il piacere di vincere praticamente tutto quello che c'era da vincere, quindi 5 Scudetti, 1 Coppa Uefa con Trapattoni, una Coppa Italia con Lippi, poi abbiamo vinto la Champions League, l'Intercontinentale, la Supercoppa,  4 Supercoppe italiane, una Coppa Intertoto, della quale vado fiero di averla alzata. E' stato un bel percorso da calciatore in cui ho vinto tanto, ma mi piace ricordare che ho perso anche tanto, perchè dalle sconfitte ho imparato veramente tanto".
    Garimberti: "Eccoci qua al momento solenne, al momento in cui questa Coppa entra nel Museo. Adesso tu la consegni a me, l'hai tenuta in mano per tutto questo percorso. La mettiamo insieme sul tavolo, dove starà poi per qualche giorno, prima di essere messa nella sua bacheca. Antonio, intanto ancora complimenti da parte di tutti, da noi tifosi tanto per cominciare, oltre che della società che te li ha già fatti. Ma noi adesso vogliamo anche ricordare che questa è la terza Coppa Scudetto in tre anni. Ecco le altre due, così le mettiamo tutte assieme. Sono i tuoi tre anni da allenatore, tre vittorie: 31 maggio 2011 tu diventavi allenatore della Juventus. C'è una tua fotografia in sala coppe, in sede, con Andrea Agnelli e Beppe Marotta e tutte le coppe dietro. Ti saresti immaginato che tre anni dopo saremmo stati qui con queste 3 coppe sul tavolo, nella sala coppe del museo?".
    Conte: "Sinceramente no, neanche nelle più rosee previsioni ci saremmo mai potuti immaginare che dopo tre anni di lavoro avremmo comunque raggiunto tutti questi successi. Nè io, nè il presidente, nè il direttore Marotta, nessuno, penso neanche i tifosi".
    Garimberti: "Grazie e in bocca al lupo".
    Conte: "Crepi il lupo".
     

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