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Conte lascia Mourinho a zero titoli: Abramovich lo caccerà lo stesso?
Stessa filosofia di Conte: chi perdeva questa finale doveva affrontare la parola "fallimento" e sarà il portoghese a ripartire dal nulla. Certo, al contrario di Conte, lui in Champions è entrato, ma sono i titoli a contare e Mourinho può contare solo le palle gol mancate da Rashford, da Jones e da Pogba nel secondo tempo. L'anno scorso, alla sua prima stagione allo United, conquistò la Coppa di Lega, la Supercoppa inglese e l'Europa League, mentre il dirimpettaio Guardiola stava a guardare. Quest'anno lo zero è pesante, perché non gli sarà perdonato niente.
Il risultato è giusto. Seppur di poco, difendendosi a volte con nove uomini e lasciando quasi sempre la palla al Manchester United, il Chelsea ha fatto di più. Non sono state maggiori le occasioni, sono state più pericolose. E' vero, ha deciso un calcio di rigore, peraltro nettissimo, fallo di Jones su Hazard. Ma anche nella ripresa il Chelsea è andato più vicino a raddoppiare (70', Marcos Alonso, grande salvataggio di De Gea) che lo United a pareggiare.
Nella circostanza ci sarebbe stato un secondo rigore per tocco di mano di Young nel seguito dell'azione. Tuttavia l'arbitro Oliver (quello di Real Madrid-Juventus) non solo ha concesso il calcio d'angolo, ma ha evitato pure di andare a rivedere l'azione al video (eccezionalmente c'era il Var). Evidentemente si è fidato del parere del collega, anche se l'impressione è che la classe arbitrale inglese sia poco incline a revisionare quanto appena deciso.
Purtroppo per noi spettatori vogliosi è stata una brutta finale, costellata da molti errori collettivi e individuali. Il più grave quello commesso da Jones che ha permesso al Chelsea di segnare il gol vittoria. Non parlo del rigore, parlo del mancato intervento sul lancio di Fabregas, grazie al quale Hazard è scattato nel vuoto, vanamente inseguito dal rozzo difensore inglese. Su quel passaggio la palla va attaccata, non lasciata passare, meno che mai se affronti un avversario più rapido nei movimenti e più veloce. Al limite il movimento a far scorrere la palla sarebbe stato comprensibile se Jones fosse stato laterale. Così, invece, ha spalancato la corsia alla volata di Hazard.
Conte, come suo costume, ha reclamato il rosso che non doveva essere esibito e, infatti, Oliver ha estratto il giallo. Rosso sarebbe stato in caso di fallo fuori dall'area (chiara occasione da rete) o di intervento intenzionale senza la possibilità di colpire la palla. In tutti gli altri casi, compreso questo, la cosiddetta tripla sanzione (rigore, espulsione, squalifica automatica) risulta abolita.
Primo tempo noioso con lo United poco convinto e ancor meno propositivo. Contro un Chelsea chiuso, sarebbero servite velocità e attacchi in ampiezza. Invece gli uomini di Mourinho hanno cercato passaggi filtranti e triangolazioni strette dentro una selva di gambe e di raddoppi. Il problema è stata la mancanza di Lukaku, un centravanti possente, in grado di fare da sponda e di colpire di testa. Il belga, non ancora guarito, era in panchina. E' entrato in campo a 17 minuti dalla fine, quando lo United si stava disunendo.
Meglio il Manchester da inzio di ripresa (due tentativi di Rashford respinti da Courtois) fino al 71' (filtrante di Lingard per Rashford che tira su Courtois in uscita). Poco prima, però, c'era stata l'occasione di Alonso con il riogore negato al Chelsea. La parata migliore Courtois l'ha fatta su colpo di testa di Jones, la respinta è stata raccolta da Sanchez che ha messo dentro, ma il suo gol è stato giustamente annullato (fuorigioco). Gara equilibrata che, senza l'errore di Jones, sarebbe potuta andare ai tempi supplementari.
Conte batte Mourinho per la quarta volta (a due), la vittoria più importante perché vale la Coppa e salva la stagione. Se poi tutto questo basterà ad Abramovich lo sapremo in settimana. Per licenziare Conte servono 10 milioni e, nonostante la grande ricchezza, il magnate russo ci penserà almeno dieci volte.