Conte:| Juve, ti voglio prima
L'ultima partita il 29 ottobre con l'Inter: vittoria a San Siro, primato e promesse. Poi la trasferta di Napoli, cancellata dal maltempo, e le Nazionali che hanno svuotato Vinovo: «Ventidue giorni sono tanti - sospira Antonio Conte - e solo giovedì siamo tornati tutti insieme. Stiamo cercando di risintonizzarci. Una sosta così lunga può spezzare il ritmo, interrompere il momento favorevole, però
«Le polemiche? Le nostre energie devono essere convogliate tutte sul campo perché stiamo costruendo qualcosa di molto forte»chi è rimasto ha lavorato bene e chi è ha risposto alle convocazioni s'è comunque allenato: nessun alibi e nessuna preoccupazione, eravamo pronti prima e dobbiamo esserlo adesso».
FINALE Altro effetto, il calendario che s'infittisce: oggi il Palermo, sabato la Lazio a Roma, dopo tre giorni il recupero con il Napoli... «Turnover? Ci penserò man mano. All'interno del ciclo, dobbiamo guardare partita dopo partita: adesso c'è il Palermo e per noi è la finale di Coppa del Mondo. Non dimentichiamo che negli ultimi tre anni a Torino hanno sempre vinto: anche con il risultato, dovremo dimostrare che qualcosa è cambiato». REGOLE - Al turnover penserà man mano, pescando in una rosa completa: «Se dobbiamo trovare un lato buono nelle soste è la possibilità di concentrarti su calciatori che devono rientrare in condizione. Adesso sono tutti disponibili, per cui tolgo qualsiasi equivoco: da questo momento in poi, le mie saranno solo scelte tecniche». A Vinovo, in questi lunghi giorni, ha lavorato anche Vidal, rispedito a casa per motivi disciplinari dal ct cileno Carlos Borghi: «Ho parlato con Arturo - racconta Conte - Quanto è successo mi ha sorpreso perché lui, come tutti, qui ha un comportamento esemplare: per me è un bravo ragazzo. Ha sbagliato, come i suoi compagni, a presentarsi in ritardo nel ritiro del Cile, perché le regole vanno rispettate, ma scusandosi ha dimostrato maturità e amore verso la sua Nazionale. E' giovane, deve utilizzare quest'esperienza per il futuro: presentarsi, la prossima volta, non un'ora dopo ma un giorno prima».
Il Corriere dello Sport