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Conte e quelle lodi esasperate alla Juve: calcolo e affetto, cosa c'è dietro lo sfogo
Chi non crede affatto che la Juventus attraversi un oggettivo periodo di difficoltà, è proprio l’allenatore vincente, a San Siro, su tutta la linea. Ha destato, chissà perché, molta impressione il fatto che Vidal dapprima abbia abbracciato Chiellini e poi Pirlo. Ma mai s’era sentito un vincitore tessere, in modo così continuativo e ripetitivo, le lodi dello sconfitto. Sportività? Sicuramente! E forse anche un po’ di calcolo. Certo è che Conte, nel dopo partita, ha parlato incessantemente di Juventus: “Un portento! Una squadra incredibile, che ha ottenuto risultati incredibili! Una società ineguagliabile che lavora al meglio! Sono stati da nove anni i primi! Lo sono ancora! Una società incredibile...”.
Per tre minuti e mezzo ha cantato queste lodi senza interruzione. Se avesse voluto solo ingigantire la sua impresa avrebbe potuto, tranquillamente, confermare la grandezza della Juventus in 10 secondi, invece ha continuato in una specie di sfogo tra l’affettivo e l’ammirativo, anche se dentro ci ha messo qualcosa di effettivo: “La Juve è sempre la prima, le altre squadre hanno lavorato per colmare il gap. Anche noi lo stiamo facendo da un anno e mezzo. Certo, i problemi da agosto, in società ci sono sempre. Saremmo favoriti per lo scudetto se facessimo un po’ di mercato”.
Non è che un po’ gli è dispiaciuto a Conte di vincere, ieri sera? O forse ha voluto stravincere anche in generosità? O forse si tratta d’un vecchio amore che non fa più soffrire?