Conte e Inzaghi, quando il 3-5-2 diventa calcio spettacolo: Inter e Lazio le più belle
Doveva venirci a mente il Parma di Nevio Scala che col 3-5-2 vinse molto, anche in Europa, compresa una Coppa delle Coppe nel ‘93, giocando un calcio molto bello. I tre dietro erano: Minotti che faceva il libero arretrato, Apolloni che marcava l’attaccante più forte e il belga Grun, giocatore di spiccata sensibilità tattica, che avanzava per costruire la manovra. La squadra si basava sulle risorse tecniche e atletiche dei due esterni, Benarrivo e Di Chiara, quest’ultimo ex ala sinistra. Disse Aldo Agroppi di quel Parma: “E’ come una trattoria alla buona, senza insegna luminosa e con i tavoli sgangherati, ma quando arrivano i piatti ti lecchi i baffi”.
Veniamo ai tempi nostri, a Inter e Lazio. Sette gol (a zero) in due, calcio spettacolo per lunghi tratti anche se, va detto, favorito dall’inesperienza e fragilità del Lecce e dall’inconsistenza della Sampdoria. Intervistato dal collega Guidolin a Dazn, Conte ha spiegato il passaggio dal suo 4-2-4 al 3-5-2: «Col 4-2-4 attaccavo con 4 giocatori e gli altri si preoccupavano di difendere, col 3-5-2 attacco con 5 e anche con 6 giocatori». Prendiamo il gol di Brozovic, quello dell’1-0: attaccano Candreva a destra che fa il cambio gioco a destra per Asamoah, assist per Brozovic che arriva da dietro insieme a Sensi, mentre in area ci sono Lukaku e Lautaro Martinez. Contiamoli: sono 6. E’ un calcio bello e offensivo, dove alcuni interpreti (tipo Candreva e Asamoah) non sono nemmeno delle stelle, ma ottimi giocatori, capaci di trasportare in campo le idee di Conte. L’Inter va in ampiezza, costruisce il gioco sugli esterni, lo rifinisce e lo conclude al centro. Contro un modulo del genere, devi proteggere le due fasce e il rombo (o il 4-3-2-1 di San Siro) del Lecce non è l’antidoto ideale: su un corridoio o sull’altro ci sarà sempre un esterno libero, ieri era quello di sinistra, Asamoah.
La Lazio, rispetto all’Inter, è meno potente fisicamente in difesa (parliamo di quelle titolari, con Godin e De Vrij in campo), ma è più ricca e più talentuosa a centrocampo e in attacco. La linea centrale di Inzaghi è formata da destra a sinistra da Lazzari, Milinkovic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Lulic. A parte quest’ultimo, giocatore comunque prezioso per la corsa e l’equilibrio, ha quattro interpreti formidabili che hanno spazzato via il centrocampo della Samp. E davanti, Correa e Immobile. Gioca in modo diverso dall’Inter: Lukaku può ricevere palla addosso, Immobile invece va sempre lanciato. Ma è sempre uno spettacolo.