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    Conte e il fallimento dei giovani: è una Nazionale 'per vecchi'

    Conte e il fallimento dei giovani: è una Nazionale 'per vecchi'

    • Federico Zanon, nostro inviato
    "Ho poco da rimproverare ai ragazzi, è stato una partita fisica. Ho ottenuto quello che volevo su un brutto campo, tutti mi hanno dato risposte positive". Al termine della sconfitta contro l'Irlanda Antonio Conte ha difeso a spada tratta la sua Italia, esagerando però nella scelta delle parole. La squadra che ha messo in campo questa sera, indubbiamente condizionata dalla qualificazione già conquistata e dalla situazioni diffidati in vista della Spagna, ha fatto acqua in ogni reparto, anche in difesa, dove Bonucci, troppo condizionato dal rischio giallo, è sembrato il fratello scarso del giocatore visto contro il Belgio. Tolto l'impatto sul match (e sul palo) di Insigne e la prova di Sirigu, c'è poco o nulla da salvare. Nemmeno la condizione fisica del secondo tempo, che aveva fatto la differenza nelle prime due partite.

    'MEGLIO I VECCHI' - Non bisogna fare troppi giri di parole, chi ha giocato contro l'Irlanda ha avuto la possibilità di lasciare il segno, di cambiare le gerarchie, di mettere in difficoltà Conte in vista del match di lunedì. Ha invece confermato che ci sono i titolari e ci sono le riserve, che c'è un'Italia A e un'Italia B, almeno nelle scelte iniziali. Da De Sciglio a Bernareschi, passando per Florenzi, Immobile e Sturaro, i giovani hanno fallito l'esame di maturità. Il futuro prossimo è ancora la Nazionale di Buffon, Chiellini, De Rossi, Barzagli ma anche, Parolo, Giaccherini, Eder e Pellé. Una Nazionale 'per vecchi'.
     

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