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VIDEO Conte: 'Penso a un'Italia senza Pirlo'. Deve portarlo a Euro 2016? VOTA
In occasione della presentazione della nuova maglia della Nazionale, il ct Antonio Conte non ha mancato di rilasciare una dichiarazione piuttosto polemica all'indirizzo di quei giocatori che non darebbero la giusta considerazione ai colori azzurri. Alla luce delle clamorose esclusioni del napoletano Lorenzo Insigne e di Domenico Berardi del Sassuolo dall'elenco dei convocati per le prossime amichevoli con Belgio e Romania, viste da molti come una ripicca per il no dei due calciatori per ragioni fisiche in occasione delle ultime chiamate, le parole di Conte sembrano avere destinatari ben precisi. "Aver indossato la maglia azzurra da calciatore e diventare c.t. della nazionale è un privilegio unico, una soddisfazione enorme, e una gioia veramente grande - spiega l'allenatore -. Non credo che la maglia azzurra debba essere spiegata a nessuno e chi non la capisce è inadatto e inopportuno a vestirla, ma posso contare su ragazzi che ne incarnano lo spirito e questo è molto importante".
Ecco il resto degli argomenti trattati dal selezionatore azzurro:
SULLO SCUDETTO - "E' una responsabilità che non mi sento di prendere. Anche perché la squadra additata potrebbe fare gli scongiuri. Ritrovare la Fiorentina in testa è uno stop importante per il calcio perché è la dimostrazione che quando si fanno le cose per bene in tutto e per tutto alla fine i risultati arrivano. Anche se si sembra meno attrezzati delle solite big. Mi sento in dovere di fare i complimenti alla Fiorentina come già avevo fatto. Poi ci sono Napoli e Roma che stanno facendo bene, la Juve e il Milan che stanno recuperando. E' un campionato che fa bene alla gente".
SU INSIGNE - "Fare riferimento alla situazione di Insigne non è giusto. Non è una questione soggettiva. Il discorso è generale che si basa su cose dette ad inizio percorso, che cerchiamo di rinforzare mese dopo mese. Pensiamo agli aspetti positivi come la convocazione di De Silvestri, un ragazzo che si è rotto il ginocchio per noi e che alla prima occasione abbiamo deciso di convocare. Questo è quello che cerco, ovvero giocatori che sono a disposizione a 360°. Un altro esempio è Verratti che ha giocato all'Azerbaigian con il rischio di farsi male. Altri avrebbero alzato bandiera bianca per evitare di saltare la gara con il club. Quando si varcano i cancelli di Coverciano deve esistere solo la Nazionale".
SU CERCI E OKAKA - "Non posso tenere conto di chi ha preso parte al cammino che ci ha permesso di qualificarci da primi e imbattuti all'Europeo. Okaka è l'esempio di giocatore interessante che sta facendo bene. Idem Cerci ha fatto parte di questo gruppo e oggi gioca con maggiore continuità. Dopo questi due impegni avremo solo altre due gare per poi decidere chi portare all'Europeo e sono in difficoltà".
SULL'ITALIA MODELLO PER L'ESTERO - "Ogni modello ha una data d'inizio e di scadenza. Ci vuole tempo perché questo attecchisca e diventi un riferimento per gli altri. Spesso i modelli vengono dati da chi vince. Per noi al centro di tutto c'è il gioco, la voglia di fare la partita e di emozionare i tifosi. Lavoriamo per questo e mi auguro che chi vede l'Italia veda una bel calcio e si riconosca in noi".
SU PIRLO E GIOVINCO - "Sebastian oggi non è qui per una distorsione al ginocchio. Altrimenti sarebbe qui. La mancata convocazione di Andrea invece era prevista perché era già fermo da due settimane a causa del termine della stagione regolare. Da parte mia poi c'è l'esigenza di fare delle valutazioni. Ho una stima immensa di Pirlo e lui sa qual è la mia considerazione per lui e per questo devo essere freddo nelle analisi. Andrea andrà per i 37 anni e dobbiamo vedere. La ripresa negli USA sarà a marzo, dovrò fare le mie valutazioni, guardandomi attorno, prendendo in considerazione anche l'ipotesi di un Pirlo non più in Nazionale". Sulle voci di mercato che vogliono l'ex Juve nel mirino dell'Inter per gennaio: "Se Pirlo tornasse in Italia, io sarei molto molto contento. Avrei la possibilità di vederlo sempre, lui di allenarsi in un certo modo e sono convinto che potrebbe ancora fare la differenza. Il mio timore è che la lontananza possa fargli perdere tutto questo. Una paura che chiunque avrebbe al posto mio. Vediamo: un discorso che devo fare e per cui devo avvisare tutti, per onestà. Sarò il primo a essere felice se Andrea avrà le carte in regola, ma nemmeno posso essere uno sprovveduto e farmi trovare impreparato".
Ecco il resto degli argomenti trattati dal selezionatore azzurro:
SULLO SCUDETTO - "E' una responsabilità che non mi sento di prendere. Anche perché la squadra additata potrebbe fare gli scongiuri. Ritrovare la Fiorentina in testa è uno stop importante per il calcio perché è la dimostrazione che quando si fanno le cose per bene in tutto e per tutto alla fine i risultati arrivano. Anche se si sembra meno attrezzati delle solite big. Mi sento in dovere di fare i complimenti alla Fiorentina come già avevo fatto. Poi ci sono Napoli e Roma che stanno facendo bene, la Juve e il Milan che stanno recuperando. E' un campionato che fa bene alla gente".
SU INSIGNE - "Fare riferimento alla situazione di Insigne non è giusto. Non è una questione soggettiva. Il discorso è generale che si basa su cose dette ad inizio percorso, che cerchiamo di rinforzare mese dopo mese. Pensiamo agli aspetti positivi come la convocazione di De Silvestri, un ragazzo che si è rotto il ginocchio per noi e che alla prima occasione abbiamo deciso di convocare. Questo è quello che cerco, ovvero giocatori che sono a disposizione a 360°. Un altro esempio è Verratti che ha giocato all'Azerbaigian con il rischio di farsi male. Altri avrebbero alzato bandiera bianca per evitare di saltare la gara con il club. Quando si varcano i cancelli di Coverciano deve esistere solo la Nazionale".
SU CERCI E OKAKA - "Non posso tenere conto di chi ha preso parte al cammino che ci ha permesso di qualificarci da primi e imbattuti all'Europeo. Okaka è l'esempio di giocatore interessante che sta facendo bene. Idem Cerci ha fatto parte di questo gruppo e oggi gioca con maggiore continuità. Dopo questi due impegni avremo solo altre due gare per poi decidere chi portare all'Europeo e sono in difficoltà".
SULL'ITALIA MODELLO PER L'ESTERO - "Ogni modello ha una data d'inizio e di scadenza. Ci vuole tempo perché questo attecchisca e diventi un riferimento per gli altri. Spesso i modelli vengono dati da chi vince. Per noi al centro di tutto c'è il gioco, la voglia di fare la partita e di emozionare i tifosi. Lavoriamo per questo e mi auguro che chi vede l'Italia veda una bel calcio e si riconosca in noi".
SU PIRLO E GIOVINCO - "Sebastian oggi non è qui per una distorsione al ginocchio. Altrimenti sarebbe qui. La mancata convocazione di Andrea invece era prevista perché era già fermo da due settimane a causa del termine della stagione regolare. Da parte mia poi c'è l'esigenza di fare delle valutazioni. Ho una stima immensa di Pirlo e lui sa qual è la mia considerazione per lui e per questo devo essere freddo nelle analisi. Andrea andrà per i 37 anni e dobbiamo vedere. La ripresa negli USA sarà a marzo, dovrò fare le mie valutazioni, guardandomi attorno, prendendo in considerazione anche l'ipotesi di un Pirlo non più in Nazionale". Sulle voci di mercato che vogliono l'ex Juve nel mirino dell'Inter per gennaio: "Se Pirlo tornasse in Italia, io sarei molto molto contento. Avrei la possibilità di vederlo sempre, lui di allenarsi in un certo modo e sono convinto che potrebbe ancora fare la differenza. Il mio timore è che la lontananza possa fargli perdere tutto questo. Una paura che chiunque avrebbe al posto mio. Vediamo: un discorso che devo fare e per cui devo avvisare tutti, per onestà. Sarò il primo a essere felice se Andrea avrà le carte in regola, ma nemmeno posso essere uno sprovveduto e farmi trovare impreparato".
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SUL BELGIO - "Sono primi nel ranking e questa è la riprova della crescita enorme che ha avuto questa squadra. Ho scelto questo tipo di amichevoli proprio per testare la squadra e capire a che punto siamo. Capire anche dal punto di vista tattico se possiamo permetterci alcune situazioni. Sono curioso di capire cosa potremo fare contro il Belgio che è un top team. Sarà una sfida difficile e affascinante".
SUL PAPA - "Ho avuto modo d'incontrarlo ed è stato un vero piacere. E' una persona che sa prendere posizione anche su questioni difficili. Dispiace non esserci domani alla Messa che verrà officiata allo stadio "Franchi"".
SULL'UNDER 21 - "Teniamo sotto osservazione tutti, partendo da Berardi. Bernardeschi? Se dovesse continuare a fornire prestazioni di qualità e quantità è un giocatore che terremo sicuramente in considerazione. Da qui a giugno ci sono ancora degli spazi aperti, a 360°".
SUL PAPA - "Ho avuto modo d'incontrarlo ed è stato un vero piacere. E' una persona che sa prendere posizione anche su questioni difficili. Dispiace non esserci domani alla Messa che verrà officiata allo stadio "Franchi"".
SULL'UNDER 21 - "Teniamo sotto osservazione tutti, partendo da Berardi. Bernardeschi? Se dovesse continuare a fornire prestazioni di qualità e quantità è un giocatore che terremo sicuramente in considerazione. Da qui a giugno ci sono ancora degli spazi aperti, a 360°".