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‘Giusto che l'Atalanta sia in Champions?': contano solo i grandi, Agnelli pare Lotito. Che caduta di stile!
Oggi Agnelli si pone il poco amletico dubbio se non sia il caso di dare un vantaggio a quelle squadre che nel campionato “hanno contribuito a mantenere, negli ultimi anni, il ranking dell’Italia. Penso alla Roma, ha avuto una brutta stagione ed è fuori, con quello che ne consegue a livello economico.” Rispetta moltissimo l’Atalanta Agnelli, “ma senza storia internazionale e con una grande prestazione sportiva ha avuto accesso diretto alla massima competizione europea per club”.
Insomma per Lotito e per il presidente juventino non contano i meriti sportivi ma la storia internazionale o la storia nazionale. Piuttosto tortuoso il primo ragionamento, alla Marchese del Grillo il secondo. Fatto sta che chi ha blasone può permettersi di arrivare sesto e andare in Champions, chi non è un c... non può permettersi d’essere o diventare un c… Lo slogan potrebbe essere: “ognuno secondo i suoi demeriti” oppure “chi più ne ha, più ne deve avere”.
Caduta di stile, come molti dicono? Può darsi. Il ruspante Lotito venne fustigato per la rozzezza padronale e l’antisportività. Nel caso del presidente juventino cambiano toni e contesto, ma il succo pare lo stesso. Anzi, no. Il succo è più saporito. In quest’ultimo caso rientra dalla finestra il mai sopito desiderio del supercampionato europeo tra le prime squadre (per blasone, per fatturato, per….) di ogni nazione, lasciando i resti (vedi Atalanta) a una competizione domestica. Già: loro sono loro e gli altri non sono un c… Non lo saranno mai.