Il portiere dell'Atalanta Andrea Consigli ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. 'Sinceramente credevo che quest'estate potesse accadere qualcosa ma non è arrivata nessuna offerta, quindi sono rimasto molto volentieri: qui sono un punto fermo, mi sento importante nello spogliatoio - le parole del giocatore nerazzurro, obiettivo di mercato della Fiorentina e di altri club -. Vivo a Bergamo da quattro anni, qui sono a casa. Salto di qualità? Ci spero: mi reputo abbastanza completo, so di dover alzare un po' tutti i parametri e crescere quanto a personalità: mi vorrei più protagonista, più sbarazzino. La Nazionale? E' il traguardo di ogni calciatore, io farò di tutto per rientrare nel giro prima possibile. I miei modelli? Quando ero nelle giovanili il martedì ci facevano studiare le azioni della giornata di A, e già allora Buffon rappresentava un punto di riferimento. Da piccolo mi piazzavo di fronte a un muro e mi tiravo le palline addosso: erano i primi allenamenti (ride, ndr). Ho ammirato anche Zenga e Chilavert, sì, lui, quello delle punizioni'. 

'Le sorti di un portiere sono legate a doppio filo al rendimento della squadra, ora le cose vanno bene e ho questa mini striscia senza subire reti - ha spiegato Consigli -. Troppe parate? Certe volte sarebbe meglio annoiarsi (ride, ndr). Non sono poche, è vero, ma il dato si riferisce soprattutto alle prime partite quando abbiamo incontrato qualche difficoltà. Ora va tutto bene. Colantuono questa estate ha giustamente pensato di cambiare qualcosa nell'assetto perché, anche se hai un gruppo che ti segue come il nostro, non puoi chiedere o fare le stesse cose per due-tre anni di fila. Era giusto provare qualcosa di diverso. Dopo la botta di Parma è stato molto utile anche il confronto con Percassi. Obiettivi? La salvezza rimane l'obiettivo principale ma non dobbiamo porci limiti'.