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    Consigli per acquisti: Brahimi, lo Zidane della rivelazione Algeria

    Consigli per acquisti: Brahimi, lo Zidane della rivelazione Algeria

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    Il Mondiale come vetrina, come ribalta per mettersi in mostra e spuntare magari un contratto più redditizio col proprio club o tentare il salto in una formazione più blasonata. L'Algeria di Halilodzic, capace di trascinare la Germania fino ai supplementari negli ottavi di finale, ha messo in mostra tantissimi giocatori interessanti, uno su tutti. Il centrocampista classe 1990 Yacine Brahimi, di proprietà del Granada, ha stupito tutti per la qualità e la personalità esibite contro i tedeschi e non solo.

    ALGERINO DI FRANCIA - Nato a Parigi, è uno dei 16 algerini di Francia della squadra nordafricana e al calcio transalpino deve tutto, dai suoi primi passi mossi nel Montreuil prima e nel Vincennois poi (la stessa squadra in cui è cresciuto un certo Matuidi), alla consacrazione con la maglia del Rennes e con le formazioni giovanili della Francia. Avete capito bene, Brahimi ha vestito tutte le maglie possibili immaginabili dei Bleus, dall'Under 16 fino all'Under 21 (il miglior risultato è una semifinale europea Under 19 nel 2009) prima di scegliere di difendere i colori del Paese che ha dato i natali ai suoi genitori.

    TALENTO SOPRAFFINO - Tra il 2003 e il 2006 ottenne la possibilità di rifinire il suo talento nel centro tecnico federale di Clairefontaine, grazie alla quale si guadagnò un provino nel Paris Saint Germain e le prime manifestazioni di interesse di Arsenal e Real Madrid. Poi, per questioni legate anche a ragioni di studio, il settore giovanile del Rennes, dove ha avuto come compagno anche il probabile prossimo interista M'Vila. Quattro anni sotto la guida tecnica di Antonetti (in mezzo un prestito in Ligue 2 al Clermont con una promozione sfiorata), prima del salto alla corte della famiglia Pozzo al Granada, nella Liga.

    FUTURO IN PREMIER? - E' nato trequartista, giocando per strada e nel mito di un certo Zidane. Visione di gioco, capacità di prendersi la squadra sulle spalle facendosi sempre dare palla e, a testa alta, impostare il gioco e azzardare talvolta il dribbling in zone calde: sono queste le sue caratteristiche principali, mentre tra i punti deboli quello di non vedere abbastanza la porta per essere un centrocampista offensivo. Tre reti nell'ultima stagione, uno dei quali ha pesato però come un macigno nell'economia del Liga: quello del 2-0 rifilato al Barcellona, che ha poi perso il titolo al fotofinish con l'Atletico Madrid. Everton e Tottenham gli hanno messo gli occhi addosso prima del Mondiale e il suo valore attuale è rappresentato dai 15 milioni di euro di clausola rescissoria. E le italiane?

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