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  • Coni: 20 milioni in meno alla Figc

    Coni: 20 milioni in meno alla Figc

    E’ di circa 20 milioni di euro il taglio che la Figc subira' nel 2015 dai contributi annuali assegnati dal Coni alle federazioni. “Abbiamo fatto il massimo tenendo presente da dove partivamo”, ha detto il presidente del comitato olimpico, Giovanni Malagò, al termine del consiglio informale tenutosi al Foro Italico. Alla Figc andranno quindi circa 42 milioni di euro. 
    “E’ emerso che il calcio avrebbe perso l’80% del contributo riservato dal Coni, ho ritenuto giusto creare una dinamica di atterraggio a questa vicenda creando forchette di minimo e massimo a favore delle federazioni affinche' non ci fossero sperequazioni che avrebbero destabilizzato tutto il contesto”, ha spiegato il presidente del Coni, Giovanni Malagò al termine del Consiglio informale che ha discusso i nuovi parametri per l’assegnazione dei contributi alle federazioni. "La cifra emersa con la fase 2 e' di 25 milioni su un totale di 62,5 milioni", ha aggiunto Malago' che ha spiegato pero' che la Figc recuperera' circa 5 milioni da dinamiche legate al finanziamento dello Stato e alla mutualita'. La revisione dei contributi "e' una novita' solo per chi non l'ha voluta considerare fino adesso - ha sottolineato -. L'impatto poteva essere piu' grave".


    All'uscita dalla riunione ha preferito non commentare il vice presidente vicario della Figc, Maurizio Beretta: "Un commento? Meglio di no...". "Un taglio di 25 milioni penso sia poco opportuno in un contesto di questo genere. Sono cifre al di fuori da qualsiasi atteggiamento razionale e non consente di svolgere il ruolo istituzionale in maniera corretta". Cosi' Claudio Lotito nel corso del Processo del Lunedi' su Rai Sport 1 commenta il taglio annunciato dal Coni nei confronti della Federcalcio. "Basti pensare che 43 milioni servono solo per coprire i costi arbitrali che sono remunerati allo 0,21 per cento, per un rimborso ridicolo" rivela Lotito. "Io non entro nelle motivazioni ma entro nei fatti pratici ed un taglio di 25 milioni non e' compatibile e sarebbe gia' esagerato togliere 10 milioni". 

     

    Il presidente della Federgolf e della Coni Servizi, Franco Chimenti ha spiegato a margine della presentazione del programma di avvicinamento alle Olimpiadi 'Destinazione Rio' in corso al Foro Italico: "Il calcio fa polemiche? Ma no, metteremo tutto a posto, ne sono convinto. E' pronto un piano B per aiutarlo? Un piano A, c'è un piano A". 


    Il presidente della Fidal, Alfio Giomi commenta: "I tagli dei contributi al calcio? Sono un po' imbarazzato a rispondere. Se ci sono delle regole valgono per tutti, punto e basta. Non c'è nessun golpe e non c'è nulla di rivoluzionario. Sono piuttosto sorpreso dalla loro sorpresa. Qui nessuno nega al calcio che abbia un ruolo primario, ma il fatto di adeguarsi tutti a delle norme mi sembra sia una questione di civiltà. Il calcio dice di avere sostenuto per anni tutto il mondo dello sport? Dico grazie di averlo fatto, ma credo sia un ruolo del governo quello di provvedere, come avviene in tutti i paesi occidentali simili a noi. Non vedo nulla di sconvolgente". 

    Il direttore generale della Figc, Michele Uva ha dichiarato a Radio Rai: "Il calcio italiano, dal 1948 al 2003, ha finanziato con 18 miliardi di euro lo sport italiano, le 422 medaglie olimpiche sono state finanziate dal calcio perché c'era un rapporto diretto fra Totocalcio e contributi al Coni. E altri 18 miliardi di euro sono stati versati all'erario. Le squadre di serie A versano nel sistema circa un miliardo di euro fra tasse, Iva, Irpef e qualsiasi altra contribuzione fiscale. Il calcio è l'unico sport che fornisce soldi alle casse dello Stato e una riduzione di questo tipo, a metà di una stagione sportiva, andrebbe a colpire una serie di attività che la Federazione fa, andrebbe a incidere sul settore giovanile scolastico, sull'Aia, sulla giustizia sportiva che costa 5 milioni alla Federazione". 


    Il presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi analizza sempre a Radio Rai: "Il problema principale del nostro movimento è il progetto sportivo e la sua collocazione. Sia all'interno dei club che a livello generale, il medio-lungo termine non è contemplato se non per i diritti televisivi. In Germania, dopo due fallimenti, sono partiti dai ragazzini delle fasce di età più giovani, dai 10 ai 15 anni, per costruire un futuro. Qui si sta reagendo alle difficoltà nel breve termine. Si è perso di vista il fatto che il progetto economico-finanziario si basa sul progetto sportivo, che invece sembra essere passato in secondo piano. Il risultato sul campo determina qualsiasi iniziativa, ma gli accordi presi sui diritti tv sono stati presi a prescindere dai risultati". 
     

    RASSEGNA STAMPA: 
    Il calcio perde i privilegi: in arrivo un taglio storico. Domani i nuovi contributi Coni: per la Figc di Tavecchio stangata da almeno 20-25 milioni di euro, passando nel 2015 a 35-40 milioni rispetto ai 62,5 milioni del 2014, il 41% dei 150,4 milioni elargiti dal Coni alle federazioni sportive come finanziamento pubblico. 

    OLIMPIADI - Il presidente del Coni, Malagò vuole ridare slancio alle federazioni degli altri sport, anche in vista dei Giochi Olimpici di Rio 2016. Il calcio ha 460 mila tesserati, il 25,5% di tutti gli sport. Ma in Germania non ci sono mai stati finanziamenti pubblici per il pallone, in Spagna ci hanno rinunciato, in Francia prende 2,8 milioni all'anno e in Inghilterra 8,8 milioni all'anno. 


    SCIOPERO? - Secondo La Repubblica, la Federcalcio accetterebbe un taglio di 10 milioni, altrimenti è pronta ad azioni clamorose, ma per un anno ha ignorato il problema, nonostante ad Abete fosse stato offerto un posto nella commissione Buonfiglio. Nel consiglio di venerdì scorso ha minacciato di non dare più al Coni i 5 milioni che gli spettano ogni anno in base alla legge Melandri sui diritti tv. Inoltre c'è anche l'ipotesi di bloccare i campionati dilettantistici e/o giovanili. 


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