Confessore Cairo:|Chi non vuole il Toro?
Sarà stata la voglia di scoprire il nuovo Toro di Ventura o di rievocare periodi più belli e fortunati, ma la visita a sorpresa di Cairo, per la prima amichevole della squadra granata, ieri ha riportato il presidente all'atmosfera e allo spirito del primo ritiro di serie A nel 2006 a Sappada. Quando tutto andava bene, i tifosi lo invocavano come papa Urbano e lui si divertiva a fare sia il mercato in prima persona sia il confessore intimo del gruppo. Cinque anni dopo, tante situazioni sono cambiate, dalla categoria allo spogliatoio fino alla società (di quel Toro resistono in pochissimi), ma il profilo da comandante in capo e la voglia di avere tutto sotto controllo sono tornati quelli di un tempo. «Ci tenevo a veder giocare i tanti volti nuovi che abbiamo ingaggiato - spiega il patron dopo la partita vinta 12-0 dal Torino - e mi sono molto piaciuti i giovani. Ho visto tanta voglia di fare bene, ma sono qui anche per fare il punto sulla rosa e sul mercato col mister e Petrachi».
Dopo aver ceduto Loviso al Crotone (rescissione del contratto) e rifinito gli ultimi dettagli della campagna abbonamenti («Il Toro prima di tutto», è lo slogan sul marchio granata), Cairo ha compiuto un blitz presidenziale in piena regola. Toccata e fuga, alla presenza di pochi tifosi, che è servita soprattutto per confrontarsi con quei giocatori che sono in bilico e potenzialmente cedibili. Da Bianchi ad Ogbonna, passando per Rubin: tre situazioni delicate che sono state affrontate, dopo cena, direttamente da Cairo con i giocatori. «È giusto capire chi si sente fortemente motivato di giocare nel Toro - ha riflettuto Cairo - e questo lo voglio capire parlando con loro». I tre casi granata sono diversi tra di loro. Su Bianchi, che ieri ha giocato con la fascia di capitano ma ha tradito un po' di nervosismo per i gol sbagliati, c'è stata una spaccatura dialettica con il club che ora Ventura proverà a ricucire sul campo. Ogbonna, invece, è il più corteggiato: l'ultima proposta da 12 milioni di euro, formulata dal Benfica, è stata rifiutata dal presidente che ne vuole almeno 16. Il rischio di tirare troppo la corda è alto, anche perché qualche mal di pancia sta crescendo nel giovane difensore.
Infine c'è la vicenda Rubin, che vuole giocare in serie A e punta ad andare al Cesena. Ieri mattina Campedelli ha parlato con Cairo e sostanzialmente ha accettato le condizioni del Toro: il terzino sinistro può arrivare in prestito gratuito, ma in cambio dell'acquisizione di Gasbarroni (fuori rosa con 750 mila euro di ingaggio netto). I granata sono pronti a cautelarsi per la fascia con Marchese del Catania (per altro giocatore-bandiera, dunque non rientra nella famosa lista della B), ma prima vogliono capire le intenzioni di Rubin. E proprio per questo Cairo ha parlato a lungo con il difensore ex Bologna, anche se sarà difficile convincerlo e da Cesena vogliono chiudere l'affare in fretta.