AFP/Getty Images
Con Montolivo è tutto un altro Milan
Più che lo strepitoso Menez di questa prima parte di campionato o dell'autentica rivelazione Bonaventura, può essere Riccardo Montolivo il vero valore aggiunto in casa Milan nella corsa al terzo posto nella seconda metà di stagione. Il capitano rossonero ha impiegato molto poco a dimostrare a tutti quanto sia fondamentale, in una squadra povera di valori tecnici in mezzo al campo, il suo ruolo di catalizzatore della manovra e di leader carismatico dello spogliatoio. Dopo il rientro in campo nei minuti finali della gara con l'Udinese a 5 mesi di distanza dalla frattura del perone nell'ultimo test pre-Mondiale con la Nazionale del maggio scorso e la discreta ora di gioco nella sfortunata sconfitta di Genova, contro il Napoli il minutaggio è salito a 85' e la prova del regista di Caravaggio è stata una delle chiavi di volta della vittoria al cospetto degli uomini di Benitez.
L'IMPORTANZA DEI TEMPI DI GIOCO - Con Montolivo in campo il Milan guadagna in tempi di gioco e velocità della manovra, una componente fondamentale nel calcio di oggi; dopo diverso tempo, si sono tornate ad ammirare quella aperture a tutto campo per innescare gli esterni che una volta a San Siro erano il pane quotidiano con i vari Pirlo, Seedorf e Rui Costa e che ultimamente erano diventati una rarità. In un centrocampo costruito perlopiù da giocatori di grande generosità come i vari Muntari, de Jong e Poli ma meno portati a cucire il gioco tra i vari reparti e in alcuni casi in difetto di personalità per prendersi la responsabilità di farsi consegnare il pallone tra i piedi, un giocatore completo come Montolivo, in grado di giocare sia da playmaker davanti alla difesa che da mezzala la musica ci ha messo poco a cambiare in positivo.
LEADER DELLO SPOGLIATOIO - In attesa dei rinforzi sul mercato che necessariamente Galliani dovrà consegnare a mister Inzaghi per trovare un assetto tattico ancora più affidabile e disporre di quella qualità necessaria per competere alla pari col fulto gruppo di concorrenti per la zona Champions (le due genovesi, la Fiorentina, il Napoli, la Lazio e probabilmente l'Inter), il Milan si affida al suo punto di riferimento in mezzo al campo, uno in grado non solo di trascinare i compagni ma anche negli spogliatoi, come dimostrano le dichiarazioni da capitano dopo la brutta battuta d'arresto col Genoa: "Hanno avuto più cattiveria di noi, più voglia di vincere". Parole prontamente recepite dal gruppo e trasformate in motivazione per sfoderare la grande prova di orgoglio di San Siro contro il Napoli di Higuain. Brozovic o Schone vanno benissimo per rendere ancora più forte la squadra di Inzaghi a gennaio, ma da ieri è ancora più chiaro che non esiste il Milan oggi senza Riccardo Montolivo.
L'IMPORTANZA DEI TEMPI DI GIOCO - Con Montolivo in campo il Milan guadagna in tempi di gioco e velocità della manovra, una componente fondamentale nel calcio di oggi; dopo diverso tempo, si sono tornate ad ammirare quella aperture a tutto campo per innescare gli esterni che una volta a San Siro erano il pane quotidiano con i vari Pirlo, Seedorf e Rui Costa e che ultimamente erano diventati una rarità. In un centrocampo costruito perlopiù da giocatori di grande generosità come i vari Muntari, de Jong e Poli ma meno portati a cucire il gioco tra i vari reparti e in alcuni casi in difetto di personalità per prendersi la responsabilità di farsi consegnare il pallone tra i piedi, un giocatore completo come Montolivo, in grado di giocare sia da playmaker davanti alla difesa che da mezzala la musica ci ha messo poco a cambiare in positivo.
LEADER DELLO SPOGLIATOIO - In attesa dei rinforzi sul mercato che necessariamente Galliani dovrà consegnare a mister Inzaghi per trovare un assetto tattico ancora più affidabile e disporre di quella qualità necessaria per competere alla pari col fulto gruppo di concorrenti per la zona Champions (le due genovesi, la Fiorentina, il Napoli, la Lazio e probabilmente l'Inter), il Milan si affida al suo punto di riferimento in mezzo al campo, uno in grado non solo di trascinare i compagni ma anche negli spogliatoi, come dimostrano le dichiarazioni da capitano dopo la brutta battuta d'arresto col Genoa: "Hanno avuto più cattiveria di noi, più voglia di vincere". Parole prontamente recepite dal gruppo e trasformate in motivazione per sfoderare la grande prova di orgoglio di San Siro contro il Napoli di Higuain. Brozovic o Schone vanno benissimo per rendere ancora più forte la squadra di Inzaghi a gennaio, ma da ieri è ancora più chiaro che non esiste il Milan oggi senza Riccardo Montolivo.