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Como, non solo Fabregas: è la squadra più ricca d'Italia. Cosa c'è dietro i successi silenziosi dei fratelli Hartono
Da qualche tempo negli ambienti del calcio circola la stessa battuta, che battuta non è: se gli Hartono vogliono, si comprano tutta la Serie A. Vero? Verosimile, mettiamola così. La disponibilità economica, in effetti, non manca. La famiglia Hartono rientra nella top 100 - classifica Forbes - degli imperi familiari più ricchi del pianeta. Spieghiamo meglio: con 23,2 miliardi di dollari (alla voce Robert, ma il nome indonesiano è Budi) e 22,3 miliardi di dollari (questo è Michael, che di nome fa Bambang) i due Hartono - indonesian, ramo principale commercio del tabacco - occupano rispettivamente la posizione numero 64 e 69 della classifica. Per dire: Berlusconi (Monza) e Zhang (Inter) sono oltre la 300ª, per trovare Friedkin (Roma) bisogna scavallare i primi 700. Eppure: nessuno li conosce, nessuno li ha intervistati. Hanno prelevato il Como da tre anni abbondanti, era l’aprile del 2019. Da allora il club è salito dalla Serie D alla B, ma senza trombe e fanfare, senza investimenti poderosi, senza grancassa mediatica. Con un basso profilo che è la cifra esistenziale di questi due signori ottantenni che in questi ultimi anni stanno delegando potere, finanze e responsabilità ai loro figli (sono 7 in tutto) e che il Como l’hanno comprato con una società galassia dell’impero Djarum - così si chiama - e cioè la Sent Entertainment Ltd, società di media e intrattenimento con sede nel Regno Unito, amministrata da Michael Gandler, che in passato è stato nel cda dell’Inter durante la parentesi Thohir. Gestione oculata, rinnovamento dello stadio, volontà di rendere prezioso il “prodotto” Como anche e non solo con l'arrivo dello spagnolo Fabregas (che infatti ha annunciato di essere pronto anche a entrare in società con una quota).
Insomma, questi Hartono: tanto arrosto e niente fumo, anche se sembra buffo dirlo di due che hanno fatto i soldi con le sigarette, le famose “Kretek”, quelle aromatizzate con chiodi di garofano che sono diffusissime in tutto il Sud Est asiatico e stanno allargando il mercato anche in Europa. Per ora il Como è stato dato in gestione a due uomini fidati, all’inizio a Michael Gandler di cui abbiamo parlato - ideatore anche del docu-film sul club che ha per titolo “The American", cioè lui - e da un anno all’ex giocatore inglese Dennis Wise - già bandiera del Chelsea negli Anni 90 - CEO del club comasco cui è stata affidata la parte tecnica: è stato lui a convincere Fabregas a scegliere Como. Con lui lavorano nomi poco noti nell’ambiente del calcio, ma solo perché si tratta di professionisti che non cercano le luci dei riflettori, anzi se possono le scansano: si tratta del dg Carlo Alberto detto Charlie Ludi e del capo scouting Cristian Bruccoleri. Anche perché di calcio, i due Hartono; sanno poco o niente: il loro sport preferito è il badminton.