BELGA MAG/AFP via Getty Images
Come vola il Bruges senza De Ketelaere! Onyedika, Jutglà e Nusa si prendono l'Europa
La forza delle idee. Ben più di uno slogan in casa Bruges, dove da anni la parola progettualità fa spesso rima con risultati e che in questo primo scorcio di stagione sta regalando prestazioni oltre ogni aspettativa pure in Champions League. Due partite e vetta del girone a punteggio pieno, dopo il successo di misura sul Bayer Leverkusen e la roboante vittoria di ieri al Do Dragao: dunque c'è vita sul pianeta nerazzurro anche senza De Ketelaere... La cessione da record (35 milioni di euro) del nuovo talento del Milan ha avuto l'effetto di portare in cassa denaro fresco da reinvestire prontamente su nuovi talenti da allevare e crescere come future plusvalenze, senza intaccare il potenziale tecnico del gruppo allenato da Carl Hoefkens.
SEMPRE IN AVANTI - Insieme a De Ketelaere, hanno salutato Bruges altre dui gioielli come Nsoki e Openda tra gli altri e dei circa 56 milioni incassati ben 48 sono stati immessi nuovamente sul mercato per Yaremchuk, Onyedika, Mejier, Nielsen e Jutglà. Se il primo è un nome ormai noto anni nel panorama internazionale, il reparto scouting della formazione belga si è dimostrato ancora una volta di primissimo livello nell'individuare giocatori che hanno impiegato pochissimo tempo ad adattarsi ad una nuova realtà - con le pressioni che derivano da giocare in una tradizionale frequentatrice dei salotti buoni del calcio europeo - e a ripagare la fiducia. Il trionfo di Oporto è stata l'esaltazione di un modo di pensare calcio, di una visione sempre proiettata in avanti e della capacità di riconoscere ed individuare certi diamanti grezzi prima degli altri: Onyedika, trattato anche dal Milan prima di virare su Vranckx, è stato dominante e dominatore in mezzo al campo, Jutglà ha semplicemente confermato il marchio di qualità di casa Barcellona e fatto fruttare una volta di più gli insegnamenti del professor Xavi nei suoi mesi di apprendistato in prima squadra. Tanto da arrivare ad attirare l'attenzione del ct della Spagna Luis Enrique.
NUOVO NEYMAR - Competenza e coraggio, come quello di lanciare subito tra i "grandi" un 2005 come il norvegese Antonio Nusa, che alla prima assoluta in Champions League si è fatto bastare i 15 minuti a disposizione per lasciare il segno ed entrare nei libri di storia come il secondo più giovane marcatore della competizione alle spalle di un certo Ansu Fati. Dalla "gavetta" allo Stabaek, con cui si è tolto la soddisfazione di attaccare il record di gol più precoce in Eliteserien di Odegaard, alle notti di Champions passando per il palcoscenico della Youth League, il calcio europeo si appresta a conoscere uno dei tanti astri nascenti in rampa di lancio. Con Neymar come modello di riferimento. La forza delle idee. Ben più di uno slogan in casa Bruges, dove da anni la parola progettualità fa spesso rima con risultati. Ora anche in Champions League.
SEMPRE IN AVANTI - Insieme a De Ketelaere, hanno salutato Bruges altre dui gioielli come Nsoki e Openda tra gli altri e dei circa 56 milioni incassati ben 48 sono stati immessi nuovamente sul mercato per Yaremchuk, Onyedika, Mejier, Nielsen e Jutglà. Se il primo è un nome ormai noto anni nel panorama internazionale, il reparto scouting della formazione belga si è dimostrato ancora una volta di primissimo livello nell'individuare giocatori che hanno impiegato pochissimo tempo ad adattarsi ad una nuova realtà - con le pressioni che derivano da giocare in una tradizionale frequentatrice dei salotti buoni del calcio europeo - e a ripagare la fiducia. Il trionfo di Oporto è stata l'esaltazione di un modo di pensare calcio, di una visione sempre proiettata in avanti e della capacità di riconoscere ed individuare certi diamanti grezzi prima degli altri: Onyedika, trattato anche dal Milan prima di virare su Vranckx, è stato dominante e dominatore in mezzo al campo, Jutglà ha semplicemente confermato il marchio di qualità di casa Barcellona e fatto fruttare una volta di più gli insegnamenti del professor Xavi nei suoi mesi di apprendistato in prima squadra. Tanto da arrivare ad attirare l'attenzione del ct della Spagna Luis Enrique.
NUOVO NEYMAR - Competenza e coraggio, come quello di lanciare subito tra i "grandi" un 2005 come il norvegese Antonio Nusa, che alla prima assoluta in Champions League si è fatto bastare i 15 minuti a disposizione per lasciare il segno ed entrare nei libri di storia come il secondo più giovane marcatore della competizione alle spalle di un certo Ansu Fati. Dalla "gavetta" allo Stabaek, con cui si è tolto la soddisfazione di attaccare il record di gol più precoce in Eliteserien di Odegaard, alle notti di Champions passando per il palcoscenico della Youth League, il calcio europeo si appresta a conoscere uno dei tanti astri nascenti in rampa di lancio. Con Neymar come modello di riferimento. La forza delle idee. Ben più di uno slogan in casa Bruges, dove da anni la parola progettualità fa spesso rima con risultati. Ora anche in Champions League.