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  • Colpani a CM: "I primi ricordi con Galliani e Commisso e le pagelle all'Atalanta. Oggi le giovanili mi fanno effetto"

    Colpani a CM: "I primi ricordi con Galliani e Commisso e le pagelle all'Atalanta. Oggi le giovanili mi fanno effetto"

    • Federico Targetti
    Qual è il primo nome che vi viene in mente se menzioniamo il settore giovanile dell'Atalanta? C'è l'imbarazzo della scelta, ma probabilmente non pensereste subito ad Andrea Colpani. Il trequartista della Fiorentina, tuttavia, è cresciuto proprio a Zingonia, arrivando a vincere il campionato Primavera 2018/19 con in squadra futuri protagonisti del gioco come Carnesecchi, Okoli, Zortea, Kulusevski, Piccoli. Nell'ultima parte dell'intervista concessa a Cm, siamo andati a curiosare nei suoi ricordi, da Bergamo a Monza fino a Firenze, con un paio di aneddoti tutti da gustare. 

    Giovanili Atalanta, presente Fiorentina: visto che il presidente Commisso ha spesso indicato la Dea come modello da eguagliare e superare, ci dici a che punto siamo secondo te in questo percorso? 

    Voglio raccontarvi che a Bergamo con Mino Favini si guardava l'uomo che il ragazzino poteva diventare, prima di tutto il resto. E' una cosa fondamentale, l'educazione tra club e famiglia. Noi portavamo la pagella, se non andavi bene a scuola non giocavi. Poi veniva il calciatore, la tecnica di base. Oggi, a dieci anni di distanza, si lavora sulla tattica, sulla costruzione, sulla riaggressione a palla persa. Vedere i nuovi metodi di allenamento dei ragazzi delle giovanili già quando ero al Monza mi faceva effetto, perché mi ricordo che facevo due ore di tecnica e partita. A parte questo, vedo che qua si lavora bene e soprattutto ci sono i mezzi per crescere. La strada è quella giusta secondo me. 


    Totti, Baggio, Iniesta: tre giocatori che rappresentano molto per te. Ci dici la caratteristica di ognuno dei tre che ha rapito il tuo cuore più delle altre?

    Detto che tutti e tre avevano tutte e tre queste caratteristiche in abbondanza... Di Iniesta l'intelligenza, di Totti la visione di gioco e di Baggio la qualità tecnica. 

    Infine, ti facciamo tre nomi che hanno animato la tua carriera fin qui: Bastoni, Galliani, Commisso. Cosa ti viene in mente se pensi a loro? Partiamo dal primo.

    Basto per me è come un fratello, ci siamo conosciuti che avevamo otto anni e ne abbiamo passati dodici insieme, tutti i giorni fino ai venti. Penso a lui e sono veramente felice della persona e del giocatore che è diventato sia per l'Inter sia per la Nazionale.

    Galliani?

    Per il Dottor Galliani avrei un sacco di aggettivi, oltre a una gratitudine immensa. Se devo scegliere un ricordo, vado sulla prima volta che l'ho visto in videochiamata: ero col mio agente, Tullio Tinti, che mi dice che c'è qualcuno che vuole parlarmi; gira il telefono ed ecco Galliani. "Ciao Andrea, sei un nuovo giocatore del Monza". Io ci rimasi: "Ah...", ci ho messo un po' a continuare con "Wow, sono contento, quando ci vediamo?" e via di seguito.

    E poi Commisso.

    Visto che sono qua da poco tempo, non ho dubbi nello scegliere anche il momento in cui ho conosciuto Rocco Commisso, sempre attraverso uno schermo dato che era negli USA all'inizio della stagione. Mi ha fatto una battuta: "Ma quand'è che ti tagli i capelli? Non lo so mica se riesci a vedere la palla così…" io però l'ho rassicurato, perché i capelli non si toccano (sorride orgoglioso, ndr).

    Con Colpani abbiamo parlato anche del suo presente, tra obiettivi in campo, l'estate da uomo mercato e il suo modo di vedere il calcio, oltre alla sfida "1vs1" che sarà presto visibile sui nostri canali. Un fantasista rimane tale sia col pallone tra i piedi, sia con le mani sul buzzer!

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