ZUMAPRESS.com
Colombo: 'Devo dire grazie a Ibra. Via dal Milan per scelta mia, in prestito posso crescere'
IL GOL IN EUROPA - "Quella rete ha avuto un sapore specialissimo perché noi attaccanti viviamo per il goal. Dovevo farmi trovar pronto in quella situazione perché c’era stata poche ore prima la notizia della positività di Ibrahimovic, dovevo rispondere con i fatti e ho cercato di immagazzinare tutta la voglia, tutta la forza che avevo e per fortuna è andata bene".
IBRA - "Potersi allenare con lui è una fortuna immensa e inspiegabile. Ibrahimovic come tutti sappiamo ha fatto la storia del calcio, ritrovarselo ad inizio carriera nella stessa squadra è un privilegio che in pochi hanno. Io sono stato molto fortunato, ho cercato di prendere tutto quello che potevo, soprattutto osservandolo, osservando i dettagli, spero che mi possa servire in futuro. A me personalmente aiuta molto il suo rimprovero, perché lui durante gli allenamenti si aspetta sempre il massimo e non puoi mai sbagliare, se sbagli arriva il suo rimprovero. Per me questa è una cosa costruttiva, ti fa stare sul pezzo, ti porta ad alzare l’asticella e ovviamente alzando l’asticella si migliora. Devo ringraziarlo per questo, il suo modo di fare aiuta secondo me".
BATISTUTA - "Batistuta è uno dei migliori attaccanti della storia. Questa mia passione per lui nasce nei Pulcini al Milan, avevo i capelli molto lunghi, come lui biondi, e un allenatore mi ha accostato a lui oltre che per la somiglianza fisica anche per quanto riguarda un tiro potentissimo".
SU PIOLI - "Mister Pioli è sicuramente un ottimo allenatore, lo ha dimostrato. Una dote importante che ha secondo me è il dialogo con il gruppo: c’è anche un rapporto umano tra il gruppo e il mister, questa è una cosa fondamentale perché alla lunga, soprattutto nelle partite che contano, questi valori devono emergere per dare qualcosa in più e portare il risultato a proprio favore".
SUL MERCATO DI GENNAIO - "E’ stata una scelta mia, il Milan ha detto proprio che la scelta era totalmente mia, se fosse stato per loro potevo anche restare lì. Sicuramente questa libertà di scelta mi ha fatto ragionare molto e alla fine ho pensato che andare via in prestito fosse la scelta giusta per crescere, perché l’importante è poter giocare e avere la possibilità di sbagliare e di capire le situazioni di gioco. Poi quando un direttore del calibro di Braida ti cerca come fai a dire di no…".