Collovati: 'Nel calcio di una volta c'erano strane figure, Rivera in panchina per un cattivo presagio. Inter scelta di vita'
A CHI CONVIENE STADIO VUOTO - “Forse al Milan, visto che in casa è l’Inter e che il gruppo di Pioli è più giovane. Ma non è così semplice. Donnarumma, per dire, è meno giovane di chi ha dieci anni in più”.
I FISCHI DOPO PASSAGGIO ALL'INTER- "Fu una scelta di vita. La Fiorentina mi avrebbe offerto il doppio, scelsi di restare a Milano. I fischi erano nel conto. Era un tifo viscerale, irrazionale, e così era il calcio".
CALCIO DI UNA VOLTA - "Giravano avventurieri, faccendieri, strane figure. Liedholm per i dolori muscolari ci mandava da un mago a Busto Arsizio. Si fidava al punto da lasciare in panchina Rivera per un cattivo presagio. Il calcioscommesse nacque anche così: contatti pericolosi in un mondo permeabile. Io e Baresi, ragazzini, quando uscì lo scandalo non riuscivamo a credere che ci fosse chi si vendeva le partite. Da questo punto di vista, ben venga la bolla in cui sono confinati i giocatori. Anche prima del Covid".
DERBY A CUI E' PIU' LEGATO - "Quello d’esordio col Milan vinto 3-1. E il 2-0 con l’Inter del 1983. Il primo gol forse lo segnai io, forse Serena, a seconda dei giornali".
SUL PASSAGGIO ALL'INTER - "Ne fui onorato: uno in cambio di tre, come il fustino di detersivo della pubblicità. Lo rifarei? Tenevo all’azzurro e la Serie B non si fermava per la Nazionale. Bearzot me lo disse chiaro: non puoi giocare sabato contro la Spal e domenica per me".
DERBY DA RIGIOCARE - "Facile: quello del gol di testa di Hateley. Oggi siamo amici, ma non ci dormii per un paio di notti".