Cognigni parla di Cuadrado: la rabbia nel clan del colombiano
L.C.
Dire che non hanno preso bene le parole del presidente esecutivo Mario Cognigni, rese ieri al sito ufficiale, a margine di un evento presentato in Svizzera, e legato al settore giovanile gigliato; è dire poco. C'è grande rabbia e si è masticato fiele tutta la serata nel clan dell'esterno offensivo viola Juan Gulliermo Cuadrado fin da quando sono state udite le parole di quello che è anche l'amministratore delegato del gruppo Tod's, nonche' uomo ombra in Fiorentina di Diego Della Valle. 'Cuadrado si ricordi che se è diventato così forte lo deve a noi' la frase pronunciata da Cognigni che è sembrato quasi un avvertimento nei confronti del talentuoso colombiano in vista della risoluzione della sua comproprietà, che vede coinvolta anche l'Udinese. Solo che quelle parole piu'che un apprezzamento nei confronti del classe '88 di Necocli hanno il sapore della minaccia, ovvero: nessuno sforzo particolare per trattenerlo, anzi ci si aspetta che sia il giocatore a forzare la mano con il club friulano, in segno di riconoscenza verso la Fiorentina. Sono dovute giungere le telefonate degli uomini mercato viola, Prade' e Macia, per rassicurare prima il procuratore del giocatore, e poi la famiglia di Cuadrado stesso, con la mamma del numero 11 gigliato che come il figlio, ha sempre messo in cima alle priorità il riscatto dell'intero cartellino da parte del club gigliato ma che ha rispettato sempre ogni singola decisione del primogenito nelle sue scelte calcistica. A Montella il compito in queste ore della vigilia del match contro il Verona, di tranquillizzare il giocatore ex anche del Lecce, che appare sempre felice all'esterno, ma che ha bisogno di essere rassicurato mentalmente quando viene messo sotto pressione.