Il Torino espugna il 'Bentegodi' grazie ad un'autorete di Sardo, nel giorno del ricordo della tragedia di Superga. Tre punti d'oro che permettono alla squadra di Ventura di tenere il passo del Parma, vincente contro la Samp, in attesa della sfida di domani sera tra Lazio e Verona. Il Chievo perde ancora una volta l'occasione di potersi tirare fuori dai guai, rimanendo a quota 30 punti in classifica, a solo un punto dal Bologna e con il Sassuolo a quota 28 che ancora deve giocare. La strada per la salvezza si fa sempre più impervia. E' il Torino a fare la partita, dimostrandosi squadra ordinata, ben messa in campo e con buona personalità. Corini sceglie in partenza una formazione molto prudente, forse troppo, data l'importanza della gara. I gialloblù sono costantemente schiacciati nella propria metà campo. aspettano e quando possono (quasi mai) ripartono; contro un Torino così in forma, la scelta è più che mai rischiosa. Nel primo tempo è più Torino che Chievo, non solo come azioni da gol create, ma anche per possesso palla. Dopo un discreto inizio, con Radovanovic a rendersi pericoloso in due occasioni nel giro di due minuti, i gialloblù si affievoliscono e si chiudono in difesa. Al 12' bel contropiede di El Kaddouri, la cui conclusione trova un attento Agazzi. Quattro minuti più tardi interssante azione personale di Cerci che, però, calcia troppo centralmente per impensierire l'estremo difensore gialloblù. Al 26' Kurtic fallisce il gol del vantaggio sparando alle stelle ad un metro dalla porta, probabilmente ingannato dal leggero tocco del pallone di Dramè. Al 33' gli uomini di Ventura protestano furiosamente per un fallo di mano di Dainelli in areasu cross di Cerci, fallo di mano non sanzionato da Celi. Dalle immagini il braccio del difensore del Chievo sembra un po' largo, il calcio di rigore ci poteva stare. Al 41' Canini salva tutto fermando Immobile all'altezza del dischetto. Al 43' Paloschi si gira benissimo ma manda il pallone di poco fuori alla sinistra di Padelli. Nella seconda frazione, dopo una conclusione dalla distanza di Kurtic su cui deve distendersi Agazzi, il Torino trova il gol che sblocca la gara: al 54' Sardo si trova il pallone addosso, nel tentativo istintivo di respingerlo lo mette nella propria porta. Al 60' Corini decide di cambiare tutto: fuori Bernardini, dentro Pellissier. Che però si fa espellere per proteste da Celi dopo soli cinque minuti, lasciando la squadra in dieci. Da quel momento il Torino fa possesso palla, forte dell'uomo in più. Il Chievo, stanco e senza grinta, non riesce più a pressare i granata come dovrebbe. In chiusura di tempo, Agazzi dice di no a Meggiorini, tenendo vive fino all'ultimo, anche se inutilmente, le speranze del Chievo. CHIEVO
Il centrocampista del Chievo, Ivan Radovanovic: 'Purtroppo oggi abbiamo perso ma credo che possiamo uscire dal campo a testa alta. Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile, il Torino punta molto sul possesso palla e così ha fatto anche oggi. La partita però stava andando verso un pareggio che per noi sarebbe stato preziosissimo. Purtroppo è arrivato quell'autogol davvero sfortunato. L'espulsione di Pellissier? Io non l'ho capita. Ero vicino a lui in campo e non gli ho sentito dire niente. Alla fine eravamo stanchi, non solamente per il caldo, ma anche mentalmente, perchè volevamo vincere. Adesso non ci resta che resettare tutto e pensare alla trasferta di domenica a Cagliari. Dovremo vincere per forza'. TORINO
Il centrocampista del Torino, Jasmin Kurtic: 'Oggi siamo riusciti a portare a casa tre punti per noi importantissimi. Nonostante qualche difficoltà di troppo incontrata nel primo tempo, nella seconda frazione il nostro impegno è stato premiato e siamo riusciti a segnare il gol della vittoria, che abbiamo conquistato da squadra vera. Ora pensiamo ad onorare al meglio il grande Torino, questa sera; poi, avremo sette giorni per preparare come si deve la gara contro il Parma. Gara che, a questo punto, diventa la più importante della stagione. Crediamo davvero tutti di poter centrare l'obiettivo dell'Europa League e faremo di tutto, fino all'ultimo, per poterla raggiungere'.