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  • CM SHOW. Lallo Circosta... l'altro Cassano: 'Antonio è fatto così'

    CM SHOW. Lallo Circosta... l'altro Cassano: 'Antonio è fatto così'

    • Germano D'Ambrosio

    Dal 14 febbraio lo vedremo sugli schermi cinematografici con la commedia La mia mamma suona il rock, al fianco di Massimo Ceccherini, Enzo Salvi e Valeria Marini. Ma l'attore romano Lallo Circosta è noto al grande pubblico soprattutto in qualità di imitatore: con il programma tv ‘Guida al campionato’ su Mediaset si è specializzato nei personaggi del mondo del calcio, e il 'suo' Cassano - con l'inseparabile busta di patatine sotto braccio - è rimasto memorabile. Calciomercato.com lo ha intervistato in esclusiva, anche a proposito della sua squadra del cuore: la Roma.

    Lallo, la sai l'ultima su Cassano? Domenica a Siena ha battibeccato con un raccattapalle, il quale si rifiutava di restituirgli il pallone in occasione di una rimessa laterale...

    'Antonio lo conosco bene, quando facevo la sua imitazione in tv si divertiva moltissimo, anche perché non era certo una satira cattiva, io ne facevo più un cartone animato. Quando qualche volta saltavo un giro, mi chiamava: Guagliò, perché non m’hai fatto 'sta domenica? E io: Beh, ma se questa settimana non hai fatto nessuna Cassanata… Lui è così, prendere o lasciare: è lo stesso che tirava la maglietta addosso all'arbitro (accadde in un Samp-Toro del 2008, ndr). Cassano e Balotelli resteranno sempre i pierini del calcio italiano. Domenica scorsa Antonio era semplicemente nervoso perché rientrava dopo un lungo stop e la partita si stava mettendo male, poi si sa che i raccattapalle tendono sempre a far perdere tempo alla squadra ospite...'.

    È l'unico dei tuoi imitati con il quale hai intrattenuto rapporti lontano dai riflettori?

    'No, anzi: l'unico che non ho mai incontrato è stato Maradona. Perfino Beckham fu gentilissimo: era divertito dalla mia imitazione, mandò un dirigente del Milan a prendermi e mi ritrovai a cena, nella saletta privata di un ristorante di gran classe, con lui e la moglie Victoria, che non faceva altro che mandare sms. Che scena…'.

    Passando alla Roma: la tifoseria giallorossa sembra essersi divisa tra chi riteneva ormai inevitabile l'allontanamento di Zeman, e chi invece avrebbe salvato in boemo ad ogni costo. Tu da che parte stai?
    'Con nessuna delle due fazioni, come del resto la maggioranza silenziosa dei tifosi romanisti. Io sto tra gli spaesati, quelli che non sanno cosa pensare, che ascoltano di meno le radio romane. E siamo noi i più preoccupati. Io non sono certo un anti-Zeman, ma è anche giusto riconoscere che sono trent'anni che il boemo gioca sempre con lo stesso modulo, e che ha avuto la colpa di tenere in panchina De Rossi e Stekelenburg a favore di due carneadi come Tachtsidis e Goicoechea. Se devo prendermela con qualcuno me la prendo con la società, che non mi dice chi è il mio presidente e che non fa investimenti'.

    C'è spazio per un barlume di ottimismo?

    'Beh, innanzitutto c'è almeno un punto fermo: il capitano, Francesco Totti. Vederlo imprecare da solo venerdì contro il Cagliari mi ha fatto male. E poi speriamo in Andreazzoli: io sono un grande estimatore e un amico di Luciano Spalletti, lui era il suo vice, quindi ho fiducia'.

    Ma con Andreazzoli c'è anche Muzzi, che non ha mai nascosto la sua simpatia per la Lazio...
    'Sì, ma è pur vero che è nel settore giovanile della Roma dal '99, qualcosa vorrà pur dire. E poi si fa fatica a parlare di appartenenza quando la società è nelle mani degli americani: la Roma dei Viola e dei Sensi era un'altra cosa…'.


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