CM SHOW. Enzo Salvi: 'Io, Er Cipolla prima di Osvaldo...'
'Noi cor Cipolla, carucci e pettinati... voi co' Brignano, 'na iena e finto romano'. Durante il derby tra Lazio e Roma, i tifosi giallorossi hanno esposto questo striscione in Curva Sud: il riferimento è al nuovo er Cipolla, ovvero Pablo Daniel Osvaldo, così soprannominato per la capigliatura sfoggiata nelle prime giornate di campionato, ma anche al comico Enzo Salvi, che di quel nickname tutto capitolino ('Me chiamano er Cipolla perché si te pijo te faccio piagne' era il tormentone) ha fatto una bandiera, e su cui ha costruito una carriera artistica. Salvi, tifoso romanista doc, è reduce dalle riprese del film 'Matrimonio a Parigi', diretto da Claudio Risi, in programmazione nei cinema di tutta Italia da venerdì scorso. E al telefono, con la solita verve ('Guarda caso stamo a parlà de calcio... e nun c'è campo'), si è concesso in esclusiva alle domande di Calciomercato.com.
Insomma Enzo, possibile che Osvaldo ti abbia 'rubato' il soprannome?
"Eh già. A questo punto mi auguro che ogni gol lo festeggi gridando Mamma mia comme sto!, il tormentone del mio Cipolla".
Non capita tutti i giorni di essere citati in uno striscione dai tifosi della propria squadra, per giunta in un derby...
"È stata una grandissima soddisfazione, lo prendo come un grande riconoscimento di stima nei miei confronti. È già il secondo striscione che mi fanno: nel 2000, nel periodo dello scudetto, mi dedicarono Mammamia comme sto! Er Cipolla uno di noi, sempre in Curva Sud. E poi mi ricordo un Roma-Inter in cui Delvecchio segnò dopo pochissimi minuti e andò a festeggiare sotto la curva. In quel periodo era appena uscito il film 'Vacanze di Natale 2000', in cui il mio personaggio aveva il tormentone M'arimbarzi, e lui fece lo stesso gesto. Indimenticabile".
Ma tornando a Osvaldo, non tutti i romanisti hanno gradito la sua maglietta 'Vi ho purgato anch'io' in occasione del provvisorio 0-1...
"Io penso invece che sia stata una trovata inaspettata ma geniale. Poi a Roma, con un gesto così, te compri tutti. Un gol al derby, una partita decisamente particolare, meritava di essere festeggiato in maniera così goliardica. Uno sfottò divertente e rispettoso".
Per fortuna col Palermo è arrivata una vittoria a scacciare i brutti pensieri...
"Domenica ho visto una Roma dinamica, velocissima, molto diversa da quella scesa in campo contro la Lazio: la strada è quella giusta, ora si tratta solo di dare tempo al tempo. Noi tifosi purtroppo ci facciamo sempre prendere dall'entusiasmo iniziale, e poi ai primi risultati negativi tutti si schierano contro l'allenatore. Bisogna avere fiducia in Luis Enrique, i risultati continueranno ad arrivare".
Tra i migliori in questo inizio di campionato c'è Daniele De Rossi, che è di Ostia come te...
"Con Daniele ci conosciamo da tanto tempo, lui e Totti sono le bandiere della Roma. Deve rinnovare assolutamente il contratto, così come ha fatto recentemente l'altro mio amico Rodrigo Taddei, e mi ha fatto molto piacere. Rodrigo per la sua professionalità è un valore aggiunto".
Dopo il Genoa c'è il Milan del tuo collega Massimo Boldi. In questi giorni di promozione del film 'Matrimonio a Parigi', sono già partiti gli sfottò tra voi due?
'Gli sfottò non finiscono mai: quando siamo ospiti insieme da qualche parte gli faccio sempre ripetere la scena del Sono milanese... ma sò lupacchiotto (dal film 'Fratelli d'Italia' del 1989 poi ripresa in 'Tifosi' dieci anni dopo, ndr). Una volta con Massimo siamo andati a vedere insieme un Roma-Milan come inviati per 'Quelli che il calcio': un mio amico dei Boys gli diede un cappellino giallorosso e lui lo indossò per tutto il corso della diretta. Comunque domenica penso che tre schiaffetti burro e parmigiano bisogna darglieli per forza'.