CM Scouting: Sinclair, il cigno di Bath che fa piangere il Chelsea
Scott Sinclair non è un calciatore qualunque. Ha un cognome di un noto dj, è una grande promessa del calcio inglese e da ieri è entrato nella storia del calcio britannico. Con la tripletta segnata al Reading nella finale playoff per salire in Champions, giocata nel magico Wembley, ha regalato allo Swansea City, club gallese, l'élite del calcio inglese, per la prima volta nella sua storia.
Un trionfo storico, un successo personale dopo tante delusioni e tanto girovagare. Arrivato in modo controverso al Chelsea nel 2005 dal Bristol Rovers, Sinclair ha esordito con i Blues di Mourinho il 6 maggio 2007, a 18 anni e 42 giorni, ma da quel momento Stamford Bridge l'ha visto quasi esclusivamente in televisione. In tre anni ha giocato in prestito con le maglie di Playmouth, Queens Park Rangers, Charlton, Crystal Palace, Birmingham City e Wigan prima di trovare la sua consacrazione con lo Swansea City. Lo scorso agosto i Cigni l'hanno prelevato a titolo definitivo dal Chelsea per 500 mila sterline. Un affare, perchè ora Sinclair vale dieci volte tanto.
Nonostante la gloria e gli occhi di tutta Inghilterra addosso, Sinclair resta con i piedi per terra. Va avanti per la sua strada, umile, educato e silenzioso. E' la sua filosofia di vita, merito anche di uno dei suoi due fratelli, il 24enne Martin, nato con una paralisi cerebrale che ne limita i movimenti di gamba e braccio sinistro. L'altro fratello, il 16enne Jake, gioca nel Southampton.
Classe 1989, Sinclair è la classica ala, un po' centrocampista, un po' esterno offensivo, in grado di giocare anche da seconda punta. In questa stagione, con la maglia degli Swans ha segnato 27 gol in 50 partite, formando una coppia micidiale con l'italiano Borini, altro attaccante scaricato dal Chelsea.