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Cluj-Roma, le pagelle di CM: Veretout-Mkhitaryan, basta un quarto d'ora. Villar c'è
Cluj-Roma 0-2
Pau Lopez 6: Il portiere del giovedì presenta una puntata umida, un po’ noiosa e senza grandi spunti di interesse. Ma non per colpa sua. Nel primo tempo si spaventa il giusto per un colpo di testa finito alto. Nella ripresa alza le braccia per i due gol, devia un tentativo di Rondon e gestisce bene qualche pallone coi piedi. Sesta partita di fila di clean sheet per la coppia Pau-Mirante.
Spinazzola 6: Nei momenti duri bisogna rinunciare a qualcosa. Leo rinuncia al riposo, Fonseca rinuncia a una delle frecce offensive più velenose della serie A. Prova a far passare l’effetto abbiocco post cena con un paio di accelerate ma non può restare troppo tempo fuori casa. Nella ripresa va a prendersi una meritata tisana in panchina. (18’st Mkhitaryan 6,5: a Veretout sono bastati tre minuti, a lui ne servono solo due per diventare protagonista guadagnandosi il rigore dello 0-2 che chiude i giochi. Sempre decisivo)
Cristante 6: Qualche leziosità di rimembranze da trequartista in area e un paio di movimenti in ritardo soprattutto sulle palle alte. Per il resto tutto sommato se la cava nell’ennesima chiamata agli straordinari in un giorno feriale. In caso di necessità chiamare Bryan, speriamo non avvenga troppo spesso però.
Juan Jesus 6: Il Lupo era quasi uscito dal branco ma si ritrova unico di ruolo ad ululare in una difesa senza i capi. Non serve ringhiare contro gli attaccanti del Cluj che gli riservano pure una entrataccia. Nessun errore da matita blu, nessun intervento degno di nota se si esclude una deviazione involontaria su un tiro insidioso di Rondon.
Bruno Peres 6: Scalda un po’ l’ambiente da film di Bram Stoker con una discesa improvvisa nei primi minuti. Poi si eclissa anche perché il ritmo non è certo da Samba. Ci riprova nella ripresa con il secondo tiro in porta della partita che però non impensierirebbe nemmeno il peggior Goicoechea. Ci riprova ma butta giù dal balcone un regalo ben confezionato da Milanese. Sei di stima.
Diawara 6: Ultimo bimestre da bocconi amari tra il pasticcio di Verona, il Covid e gli screzi tra Fonseca e il suo procuratore. Si ritrova titolare, e ritrova vecchi difetti e antichi pregi. Recupera tanti palloni quanti ne perde e rimedia l’unico giallo di serata. Con l’abbondanza a centrocampo deve dare di più. (31’st Milanese 6,5: ancora emozioni per il ragazzo salentino. L’assist al bacio però stavolta non è per Pedro ma per Peres. E i risultati si vedono)
Villar 7: Sangue Blu che rende amari i canini di Dracula in terra di Transilvania. I compagni lo cercano spesso, e lui trova il coraggio di gestire il possesso palla in diverse fasi della gara assicurando sempre semplicità e pulizia. Muove gli scacchi come un piccolo prodigio, anche se di fronte non aveva certo Kasparov. E ora torna in panchina?
Calafiori 6,5: Ha più voglia e più motivazioni di tutti. Parte bene con un cross teso mal sfruttato e prosegue meglio alternando fiori e cuore in fase offensive senza rinunciare alle picche difensive come quando al 15’ chiude bene una diagonale insidiosa. Cala un po’ la concentrazione col passare dei minuti ma anche nella ripresa gioca a fronte alta mostrando pure qualche numero di alto scuola. Finisce da centrale.
Carles Perez 5,5: Ha il K2 e l’Everest da scalare davanti a sè che rispondono al nome di Pedro e Mkhitaryan. Lo spagnolo con la faccia da argentino indossa scarponi e imbracatura ma mette troppa foga nei primi gradini. Sbrigativo a ridosso dell’area avversaria, pasticcione davanti a quella amica. Migliora nella ripresa ma ancora non ci siamo. (38’st Tripi ng: altro esordio di uno dei ragazzi terribili di Alberto De Rossi. Il capitano della Primavera aiuta la difesa negli ultimi minuti)
Pellegrini 6: Un colpo di tacco in area romena e una verticale quasi perfetta per Perez oltre al solito apporto di stile. Non è ancora al top però dopo la quarantena da Covid ed è importante dosare le energie da qui a Natale. La sensazione è che tornerà presto qualche metro più arretrato. (1’st Veretout 7: impiega poco più di tre minuti per sbloccare una partita noiosa. Dalla sua punizione arriva la deviazione sfortunata di Debeljuh. Dopo un altro quarto d’ora chiude il discorso qualificazione col rigore di ghiaccio che manda la Roma ai sedicesimi. Prezioso anche in fase di ripiegamento)
Mayoral 6: Sente il fiato sul collo da parte di Dzeko pronto a riprendersi il posto da bomber. Borja si impegna e fa vedere le cose migliori quando c’è da giocare spalle alla porta tra agganci, sponde e dialoghi con i compagni. Al 32’ si smarca bene e prova il destro ma trova i guantoni del portiere del Cluj, al 61’ si ripete ma stavolta la mezza girata è ancora più insidiosa. (18’st Dzeko 6: la sola presenza fa paura. Rodaggio in vista del San Paolo, pardon del “Maradona”)
Fonseca 7: Ha pensato di riprendere la vecchia maglia da stopper vista la moria di difensori centrali in rosa. Nonostante le assenze insiste con la difesa a 3. La partita non è memorabile, ma è da archiviare come primo successo la qualificazione ai sedicesimi con due settimane di anticipo. E senza dispendere troppe energie visto il ricco turn over e il possesso palla che ha imposto il ritmo della gara. A che quota di vittorie siamo?
CLUJ
Balgradean 5; Susic 5, Cr. Manea 5,5, Burca 5, Camora 6; Djokovic 5,5, Itu 5 (51’ Chipciu 5); Rondon 6, Paun 5 (70’ Carnat ng), Pereira 5; Debeljuh 4,5 (70’ Vojtus ng). All. Petrescu 5,5