Calciomercato.com

  • Classifica fatturati: Juve decima. Crollo Milan e Roma, risale l'Inter

    Classifica fatturati: Juve decima. Crollo Milan e Roma, risale l'Inter

    E’ testa a testa tra Manchester United, che si conferma al primo posto nonostante la flessione della sterlina rispetto all’euro, e il Real Madrid campione d’Europa, nell’edizione 2018 della Football Money League, la tradizionale classifica dei ricavi dei club europei stilata da Deloitte. Come riporta Calcio e Finanza, i Red Devils guidano la graduatoria con un fatturato di 676,3 milioni, davanti ai blancos, secondi con 674,6 milioni. I due club sono separati da soli 1,7 milioni. In questo senso la vittoria dell’Europa League da parte del Manchester United ha portato i ricavi aggiuntivi che hanno permesso al club inglese di avere la meglio sul Real.

    La top ten della Deloitte Football Money League 2018 rimane coerente nella composizione per il quarto anno consecutivo, ma ci sono stati alcuni cambiamenti importanti in posizione con quattro club che cambiano il loro ranking dal 2015/16. La forte crescita commerciale del Real Madrid ha consentito ai blancos di salire al secondo posto a spese degli arcirivali del Barcellona, ​​che scendono al terzo posto, mentre l’Arsenal balza davanti a Paris Saint-Germain per conquistare il sesto posto. Stabili, rispettivamente al quarto e al quinto posto, Bayern Monaco e Manchester City, nonostante la lieve flessione nei ricavi registrata dal club campione di Germania e la leggera crescita (frenata dal cambio euro/sterlina) del fatturato dei Citizens. Stabili nella parte bassa della top 10 Chelsea (8° posto), Liverpool (9° posto) e Juventus (10° posto). I bianconeri restano dunque l’unico club italiano tra le prime dieci società di calcio europee per fatturato. 

    Nella prima stagione dopo l’acquisizione da parte del colosso cinese Suning, l’Inter sale al 15° posto, recuperando quattro posizioni rispetto al 2015/16. I ricavi, riclassificati da Deloitte, salgono a 262,1 milioni rispetto ai 179,2 milioni della stagione precedente, grazie agli accordi commerciali realizzati proprio con Suning.  Napoli di Aurelio De Laurentiis sale 11 posti fino al 19° grazie ai proventi dell’ultima Champions League, che hanno contribuito a un aumento del 51% dei ricavi dei ricavi da diritti tv. L’uscita del Milan dai primi 20 è un dato che fa riflettere. I rossoneri erano stati sempre presenti nella top ten della Deloitte Football Money League in ogni edizione fino al 2012/13 incluso. Di li un continuo declino, che ora la nuova proprietà cinese proverà ad arginare, anche grazie ai premi di partecipazione e performance dell’Europa League 2017/18.

    La Roma non rientra tra i primi 20 solo per la terza volta dopo aver fallito la qualificazione  alla redditizia fase finale della Champions League nel 2016/17. Nella prossima edizione della Deloitte Football Money League, la Roma potrebbe fare un rapido ritorno ai primi 20, avendo già raggiunto la fase a eliminazione diretta nel 2017/18. Per la prima volta, i ricavi aggregati dei primi tre club della Money League sono stati pari a 2 miliardi di euro, cifra superiore al fatturato totale degli undici club classificati tra la 20esima e la 30esima posizione. 

    Anche i ricavi totali dei primi 20 hanno raggiunto un livello record, con un aumento del 6% a € 7,9 miliardi. Tuttavia, le prestazioni nei singoli flussi di entrate (ad esempio, stadio, diritti tv e commerciali) dipingono un quadro interessante. Le entrate per diritti tv sono ora la principale fonte di entrate per i club della Money League con una quota del 45%, mentre le quote per le entrate commerciali e i ricavi da stadio sono ridotte rispettivamente al 38% e al 17%. Per accedere alla top 20 un club deve generare quasi € 200 milioni di ricavi, un aumento del 16% sulla quantità necessaria nella precedente edizione, quando Leicester City si è assicurata la ventesima posizione con un incasso di € 172,1 milioni.

    Un posto nella top 30 richiede oltre 157 milioni di euro (la prima volta che questo benchmark supera i 150 milioni di euro), un importo che avrebbe garantito un posto in Money League solo tre stagioni fa (2013/14). L’aumento di queste soglie sottolinea che la crescita dei ricavi degli ultimi anni non si è limitata ai soli club nella parte superiore della Money League. La Money League di quest’anno vede un record di dieci club inglesi nella top 20. Il numero tra i primi 30 sale a 14, anche se questo non si avvicina al record esistente di 17, stabilito nel 2014/15.

    Altre Notizie