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    City padrone d'Inghilterra: da Cancelo a Foden, il capolavoro di Guardiola. Ora manca solo la Champions

    City padrone d'Inghilterra: da Cancelo a Foden, il capolavoro di Guardiola. Ora manca solo la Champions

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    "Sono stati la stagione e la Premier League più dure di tutte. Sono molto orgoglioso di questo gruppo". La festa del Manchester City può partire, perché il settimo titolo nazionale è ora in archivio. I Cityzens si laureano campioni della Premier a tre giornate dalla fine e lo fanno senza giocare, perché l'aritmetica certezza arriva grazie alla sconfitta casalinga dei rivali cittadini dello United contro il Leicester (10 punti di scarto). E' il secondo sigillo (prima la conquista della EFL, Coppa di Lega inglese) di un'annata straordinaria nei numeri (25 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte in campionato), è l'ultimo attestato, se ce ne fosse bisogno, di un dominio in patria ormai quasi totale: è la quinta Premier conquistata negli ultimi dieci anni, la consacrazione del lavoro fatto dalla proprietà di Abu Dhabi che ha reso il City il punto di riferimento per il calcio britannico. Ed è solo l'ultimo capolavoro di Pep Guardiola.

     


    DOMINIO PEP - E' infatti la terza Premier vinta dal tecnico catalano in quattro anni alla guida del club di Manchester, è il nono campionato vinto da Guardiola su dodici da allenatore professionista nei maggiori campionati europei. E' il 31esimo titolo complessivo in una carriera già leggendaria per l'ex Barcellona che vince e si rinnova costantemente, perché nei suoi trionfi ci sono tutte le sue idee che hanno rivoluzionato il calcio e continuano a farlo. Anche in questa stagione sono state le sue scommesse la chiave di volta di una stagione che da dicembre in avanti ha visto il City spezzare gli equilibri e completare il suo dominio: dal ruolo di Cancelo all'esplosione di Foden fino a inventarsi una squadra senza un vero centravanti (out Aguero e Gabriel Jesus) eppure quasi inarrestabile (da dicembre ad oggi solo tre partite in tutte le competizioni senza realizzare neanche un gol).

    ORA LA CHAMPIONS - Idee che hanno portato non solo a consolidare il dominio casalingo, ma anche a un traguardo storico: la prima finale di Champions League nella storia del City. Il sogno tanto atteso dai tifosi e dalla proprietà, che vede così spezzarsi una maledizione che gettava l'ombra del fallimento sui faraonici investimenti fatti negli anni a Manchester. E' l'ultima impresa che cerca Guardiola, che con la Premier archiviata può ora iniziare a preparare la sfida tutta british con il Chelsea. Un avversario sulla carta probabilmente inferiore come qualità tecnica della rosa, ma vietato sottovalutarlo perché i precedenti stagionali svelano le insidie di questa gara. Insidie che portano il nome di Thomas Tuchel: due vittorie su due con il tedesco in panchina (1-2 in campionato, 1-0 in semifinale di FA Cup), che cerca l'en plein anche in Europa. Vietato sottovalutare il Chelsea, Guardiola lo sa e ora può prepararsi: conquistare la Champions per chiudere il cerchio a Manchester.

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