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    Varnier a CM: 'Nesta il mio idolo, ma studio Barzagli. Inter e Milan...'

    Varnier a CM: 'Nesta il mio idolo, ma studio Barzagli. Inter e Milan...'

    • Daniele Longo
    Su di lui sono pronti a scommettere in tanti. Perchè ha talento, la giusta mentalità e una grande  voglia di superare i propri limiti. Marco Varnier è uno dei giovani emergenti della Serie B, titolare da due stagioni al Cittadella nonostante la giovane età. Il classe 1998 nativo di Padova si racconta in esclusiva a Calciomercato.com:

    Quarto posto in classifica, due punti più del Parma: il Cittadella è una favola o una solida realtà?
    "Credo che ormai siamo una certezza, già l'anno scorso abbiamo fatto dei buonissimi risultati andando a giocare i play-off. Abbiamo dato conferma di quella che è la nostra forza, il nostro modo di proporre calcio. Credo che adesso sono gli avversari a temerci".
     
    Siete la squadra che ha vinto di più in trasferta, con 7 successi: come legge questo mero dato statistico?
    "Abbiamo fatto molto bene lontano dal Tombolato, gli avversari giocano più a viso aperto perché devono dimostrare qualcosa e lasciano cosi degli spazi. Noi cerchiamo sempre di andare a creare il nostro gioco, in casa troviamo squadre che vengono a difendersi anche in 11 dietro la linea della palla. Dobbiamo cambiare marcia tra le mura amiche, troppe le 5 sconfitte, non va bene".
     
    Se le dico 30 dicembre 2016, cosa le viene in mente?
    "Sicuramente una grande emozione e sorpresa, è la data del mio esordio in serie B. Non mi aspettavo di giocare, era il giorno prima della fine dell'anno e volevamo finire bene. In programma c'era la sfida con l'Entella, buttar mischia nella mischia un giovane era stato un azzardo del mister. Fu una grande soddisfazione poi marcare un giocatore forte come Caputo, mi avevano allarmato della sua pericolosità e importanza, per fortuna andò bene".
     
    Da lì non è mai uscito dalla formazione titolare.
    "La più grande sorpresa è la continuità che mi ha dato il mister. Ai tempi c'era un momento di difficoltà, mancavano i due centrali titolari, era una coppia affiatata e una formazione già ben strutturata. Poi sono tornati ma Venturato mi ha dato fiducia, io ho sempre dato il massimo in allenamento e sono contento di aver aiutato la squadra". 
     
    Perché ha scelto di indossare la numero 13?
    "Perché il mio idolo, il giocatore che più ho ammirato è stato Alessandro Nesta. Sto notando che molti difensori centrali la ricercano, un numero che a me è sempre piaciuto. Nesta significava qualità ed eleganza, sempre pulito nelle sue giocate, il numero era disponibile e l'ho preso al volo".
     
    In campo sembra assomigliare più a Barzagli.
    "Magari (ride ndr). Stiamo parlando di uno dei più forti centrali in circolazione, anche se non è più giovanissimo. Mi rivedo in lui con le dovute proporzioni anche se lui è più veloce ed esplosivo. La velocità è migliorabile fino a un certo punto, ma io provo sempre a superare i miei limiti".
     
    Che secondo lei sono?
    "La rapidità nei primi passi, devo diventare più 'sporco' negli interventi, migliorare la marcatura in area. Come detto cerco sempre di lavorare sodo per migliorare i miei difetti".
     
    Delle sue qualità, che sono note, si sono interessanti almeno quattro club, dal Sassuolo all'Atalanta, passando per Milan e Inter. Che effetto le fa essere accostato a queste società?
    "Mi fa un piacere enorme, è una prima grande soddisfazione. Devo ammettere però che questo voci non mi toccano personalmente, lascio lavorare il mio agente. Il mio mondo è il Cittadella, qui non mi manca nulla e sono molto felice".
     
    Lei ha sentito di questi interessamenti?
    'Sì, me ne ha parlato il mio agente di questi vari interessamenti, ci confrontiamo sempre. Per esempio sull'Atalanta, sta lanciando molti giovani, ci sarebbero alcune società che fanno al caso nostro. Il Cittadella è il massimo, al resto penseremo la prossima estate".
     
    Nel mese di ottobre ha esordito con l'under 21 grazie al c.t Di Biagio che ora allenerà la nazionale maggiore: cosa le ha detto quel giorno e un pensiero all'azzurro dei grandi è inevitabile?
    "Chiaro, è il sogno di qualsiasi ragazzo italiano. Quando mi ha fatto esordire è stata una grande gioia, già solo la chiamata era stato un qualcosa di grande, una soddisfazione enorme. Giocatori fortissimi, di una categoria superiori e tutte le difficoltà del caso: il mister mi ha spiegato subito qual è la sua idea di gioco, non facile entrare in determinati meccanismi".
     
    Fuori dal campo, una grande passione per il cinema: qual è il suo film preferito?
    "Ne ho diversi, da 'Inception' a 'Interstellar', mi piace il genere fantascienza. Ma anche film storici, come l'ultimo di Joe Wright, 'L'ora più buia'. Sono sempre stato un grande appassionato di storia".
     
    Sta portando avanti gli studi nonostante il calcio?
    "Diventare un giocatore professionista era il mio sogno fin da bambino, ma credo sia importante avere un piano B. Sono iscritto all'università telematica di scienze motorie, mi sarebbe piaciuto fare storia ma c'era l'obbligo di frequenza e non potevo per gli allenamenti. Cerco di approfondire con la lettura di qualche libro. Poi mi piace tanto l'NBA".
     
    Quale il suo campione preferito?
    "Westbrook degli Oklahoma City Thunder, fortissimo".
     
    Tornando al calcio, l'obiettivo è quella di arrivare ai play-off e giocare in Serie A nella prossima stagione?
    "Si, cerchiamo di arrivare il prima possibile alla quota salvezza e poi dobbiamo cercare di emulare i punti dell'anno scorso, scalando qualche posizione in più magari. Sarebbe il massimo giocarci la Serie A con il Cittadella, per il resto non si sa mai".
     
    Magari grazie a  qualche gol dei suoi, è già a quota 2.
    "Sono contento, anche se qualcuno me lo sono anche mangiato. Diciamo che nelle giovanili ho sempre fatto 5 o 6 gol a stagione. Speriamo di continuare così, ma nelle giovanili battevo i rigori".
     
    Può chiedere a capitan Iori di cedergliene almeno uno?
    "La vedo molto molto difficile (ride ndr). Chissà magari, lui li batte benissimo e io sono troppo giovane per chiedergli di farmeli tirare".

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