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    Cio pronto a sospendere il Coni: atleti azzurri senza bandiera alle Olimpiadi di Tokyo. Malagò: 'Colpa della politica'

    Cio pronto a sospendere il Coni: atleti azzurri senza bandiera alle Olimpiadi di Tokyo. Malagò: 'Colpa della politica'

    Il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) ha deciso: il Coni sarà sospeso, gli atleti azzurri non potranno gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo (al via il 23 luglio) sotto la bandiera italiana. E' questa la clamorosa indiscrezione lanciata da Repubblica, in attesa della comunicazione ufficiale che arriverà mercoledì in serata. Il Cio ha già pronto il documento di sospensione, un'umiliazione che non ha precedenti per l'Italia e la equipara a Paesi come Bielorussia di Lukashenko o Russia per lo scandalo doping. E le ripercussioni non finirebbero qui.

    Senza un intervento del Governo infatti, sono diverse le problematiche: gli atleti potrebbero concorrere solo come indipendenti, ci sarebbero ripercussioni anche su Milano-Cortina (Giochi invernali in Italia nel 2026), sarebbero bloccati i finanziamenti dal Cio.


    Tutto nasce dalla riforma dello sport di due anni e tre mesi fa del governo Lega-M5s e non sanata dalla contro riforma Spadafora: il Coni ha perso la sua autonomia, un problema evidenziato dal presidente del Cio Thomas Bach in due lettere inviate al presidente del Consiglio Giuseppe Conte (14 ottobre e 2 dicembre) e rimaste senza risposta e a nulla è servita la mediazione di Giovanni Malagò.

    Mercoledì il Comitato Olimpico Internazionale si riunirà e lì arriverà la sentenza, ma per l'Italia c'è ancora una flebile speranza: come riferisce Repubblica infatti, entro domani dovrebbe essere convocato un Consiglio dei Ministri per approvare un decreto che risolva la questione dell'autonomia del Coni, un decreto che già esiste ma è bloccato da ostruzioni politiche. Corsa contro il tempo, basterebbe approvarlo prima dei Giochi per permettere al Cio di ritirare la sospensione, ma il danno d'immagine per l'Italia resta.

    MALAGO' - In audizione alle Commissioni riunite Cultura e Lavoro, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha dichiarato: "Siamo in una situazione abbastanza particolare. La definirei drammatica, sportivamente parlando. Per colpa della politica il discorso dell’autonomia del Comitato olimpico nazionale italiano non è stato risolto a distanza di 25 mesi - riporta Sportface -. Siamo arrivati alla fine in termini temporali, perché negli ultimi mesi c’è stata un’accelerata da parte del Cio nei confronti del Governo per sanare un vulnus riconosciuto da tutti. La data di mercoledì (quando si riunirà il Comitato esecutivo del Cio, ndr) è una scadenza ineludibile. La carta olimpica vieta a qualunque comitato olimpico nazionale di operare per tramite del Governo. Attualmente la Sport e Salute è legittimamente il braccio operativo del Governo e per questo motivo il Coni non può assolutamente sottoscrivere un contratto di servizio con la società. Questo è il punto centrale di tutta questa storia".


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