Cibo spazzatura e pubblicità occulta: il Codacons lancia l'allarme
Questo tipo di pubblicità è quella che in letteratura viene definita di product-placement: forme di comunicazione inserite in una struttura narrativa ben definita con l'obiettivo catturare lo spettatore in maniera del tutto indiretta e di conseguenza maggiormente efficace. Il target più sensibile è infatti costituito dai telespettatori o dagli utenti più giovani, i quali possono essere persuasi con grande facilità, specialmente se a pubblicizzare cibi e bevande ad alto contenuto di zuccheri e grassi sono conduttori televisivi, sportivi o influencer.
Tale constatazione ha spinto il Codacons - sempre attento a tutelare i diritti degli utenti e sei consumatori - a chiedere l'intervento dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza e dell'Antitrust. L'intento è quello di monitorare con sempre più attenzione le attività di pubblicità occulta svolte nei reality show e sulle piattaforme streaming e quindi limitare la diffusione di messaggi diseducativi e pericolosi per la salute dei più giovani.
Un simile intervento è necessario per contrastare chi, come molte multinazionali, vuole ancora abusare dell'enorme spazio pubblicitario concessogli per ricavarne un profitto sempre più grande, danneggiando quella fetta di pubblico molto giovane (si parla anche e soprattutto di bambini) che assorbe inconsapevolmente e negativamente il messaggio. Qualcuno potrà parlare di censura o di limitazione artistica ma - come ha voluto sottolineare il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli - il cibo spazzatura non è un problema meno grave del fumo o dell'alcool e come tale necessita di essere trattato con meticolosità. Evitare di far passare determinati messaggi in determinati programmi tv o fasce orarie, così come esporli banalmente sui mezzi di trasporto, può aiutare a contrastare l'elevato consumo di junk food e le patologie ad esso correlate.