Ciao Frizzi, il calcio del cuore ha perso un fratello speciale
Ma resterà per sempre il ricordo. Quello nessuno e niente riuscirà mai a cancellarlo per nessun motivo. Il volto di un amico anche per chi non lo aveva conosciuto direttamente. Un amico leale e sincero soprattutto provvisto di sensibilità e di cuore. Un grande cuore imprestato, senza secondi fini, a chi ne avesse necessità pratica o morale. Anche il calcio è stato per Fabrizio Frizzi un veicolo per “fare del bene” con le sei edizione della “Partita del cuore” che lo avevano visto protagonista come affabulatore. E poi il suo essere tifosissimo della Roma ma anche del Bologna, la squadra di suo papà. Tanto che sabato proprio Roma e Bologna scenderanno in campo nel suo nome. In proposito raccontano le cronache che al termine di una di quelle sei gare giocate a scopo benefico una bimba bionda andò da Frizzi e lo abbracciò piangendo. Era la ragazzina alla quale Fabrizio aveva salvato la vita donandole parte del suo midollo osseo.
Poi c’era il professionista. Un grande presentatore e intrattenitore che aveva voluto ispirarsi al mitico Corrado Mantoni. Eleganza, classe, discrezione, educazione ed empatia con chi lo stava a guardare e a sentire. Uno di noi. Un amico vero, un fratello autentico per la gente e anche per tutti i suoi colleghi, in primis Carlo Conti, che lo amavano pur in un ambiente dove gelosie e veleni sono all’ordine del giorno. Ciao Fabrizio, per davvero. Dire che mancherai a tutti non è una frase fatta. E’ una dolorosa e straziante verità. Sarà difficile, se non impossibile, che qualcuno possa raccogliere degnamente la tua “eredità”.