Chirico: scudetto e nuove regole, alla Juve non piace vincere a tavolino. A differenza di altri
Due modifiche, sempre con la Juventus di mezzo. Che ci rimise in entrambe le circostanze. Con la FIGC ad orchestrare il tutto. Per questo, e per come venne poi gestita Calciopoli prima e dopo, non nutro particolari simpatie per la Federazione, diffidando sulla bontà di ogni sua decisione. Comprese le modalità d’assegnazione dello scudetto 2019/20 in seguito all’emergenza covid 19, attualmente allo studio. Dopo troppi tentennamenti, il calcio è riuscito a fermarsi. O meglio, Coni e Governo sono riusciti a fermarlo, perché le intenzioni delle istituzioni calcistiche erano altre. Fino al 3 aprile i campionati professionistici si bloccano, e dal 4 aprile in poi si ragionerà se e come riprenderli sulla base dell’evoluzione della situazione sanitaria nazionale.
Le proposte sul tavolo per la Serie A sono 3: l’assegnazione del titolo utilizzando la classifica della 24° giornata, l’ultima disputata per intero, e che premierebbe la Juventus; la non assegnazione dello scudetto; il ricorso a play-off e play-out per stabilire la squadra campione e le tre retrocesse. Come juventino detesto vincere a tavolino uno scudetto, è roba di cui in passato sono stati capaci altri, la Juventus FC sono sicuro lo rifiuterebbe. Così come trovo assurda, inaccettabile, persino offensiva, l’ipotesi di disputare dei play-off. Una proposta che solo la FIGC poteva partorire e prendere in considerazione, considerati i brillanti precedenti del 2000 e 2001 documentati in precedenza. L’ennesimo cambio di regole a stagione in corso di cui la FIGC è maestra.
Non si può, a metà marzo, e dopo avere già disputato ¾ di torneo, stabilire una cosa del genere, approfittando della situazione eccezionale che sta purtroppo vivendo il Paese. Non servono vergognose manfrine ma decisioni draconiane: lo scudetto o lo si assegna provando (se possibile) a disputare tutte le partite che restano, oppure non lo si assegna del tutto. Non esistono vie di mezzo, buone solo a rimettere furbescamente in gioco chi, ormai, è stato tagliato fuori dalla corsa al titolo.
Nello spazio di 1 punto ci sono solo 2 squadre, la Juve e la Lazio, ed è giusto siano loro due a giocarselo fino in fondo, sempre se esisteranno le condizioni sanitarie adeguate per poterlo fare. Altrimenti si archivia tutto, ripartendo a fine agosto con un nuovo torneo. E utilizzando la classifica della 24° giornata solo per consegnare alla Uefa i nominativi dei club italiani da iscrivere alle competizioni internazionali. Il resto è fuffa, anzi, una furbata. Così come lo è altrettanto la geniale pensata di assegnare la Coppa Italia attraverso una final-four, senza magari tenere conto dei risultati ottenuti nelle semifinali d’andata. Con la scusa di regalare una nuova formula, più intrigante e spettacolare.
Il 23 marzo Gravina e compagni si ritroveranno, in via Allegri, per riprendere in mano l’intero discorso e decidere. Antenne dritte, e attenzione alle fregature.