Chirico: 'Ranocchia-Belotti peggio di Iuliano-Ronaldo e Pjanic-Rafinha, ma non c'è la Juve e tutto sarà dimenticato'
C’è anche chi sogna in grande e spera, mantenendo questo passo, di andare a raggiungere le tre in vetta, ma è preferibile restare con gli occhi aperti e limitarsi a ciò che è davvero possibile. Lo ha detto lo stesso Max andando di matematica: la quota scudetto è 85, e la Juve tutti quei punti non li può più fare.
Anche se, assistendo ogni week end, a qualche colpo a vuoto di quelli davanti, l’acquolina potrebbe venire. Stavolta è stato il turno dell’Inter campione, adesso con solo 3 lunghezze di vantaggio dai bianconeri e con lo scontro diretto in casa di Madama dopo la sosta, ma con sempre a disposizione il recupero col Bologna ancora da giocare (a proposito: quando?). Il Milan, però, prosegue la sua marcia da capoclassifica pur avendo superato con fatica l’Empoli, e il Napoli non è crollato dopo la mazzata milanista al Maradona ma è andato a vincere nell’ostica Verona. Insomma, là davanti deve verificarsi un armagheddon per credere davvero nel ribaltone bianconero.
Eppoi, se il Var lo utilizzano – anzi, non lo usano proprio – come hanno fatto domenica scorsa a Torino, le chance di rimonta si assottigliano sempre di più. Perché in questi due mesi e mezzo finali ogni punto pesa, e un errore arbitrale può davvero condizionare corsa & rincorsa scudetto.
Il rigore non dato al Toro contro l’Inter ha davvero dell’incredibile, al punto da mettere in discussione l’intero impianto del Var. Usarlo come hanno fatto Guida (arbitro) e Massa (varista) domenica scorsa significa azzerarne l’utilità, perché un fallo chiaro ed evidente come quello di Ranocchia su Belotti, con immagini in cinemascope e 4K, non può non essere sanzionato col calcio di rigore. Poi magari Handanovic lo avrebbe parato, ma andava dato. Non esistono giustificazioni possibili, offenderebbero l’intelligenza comune. Tutti hanno visto, e ripeto, le immagini non lasciano spazio a nessun tipo di congettura. E stupisce come non l’abbia visto da solo l’arbitro in campo, talmente era nitido e di facile lettura.
Un errore che ha pesato mica poco sul risultato finale e dinamiche della partita, considerando che Ranocchia ha anche chiuso la partita con un giallo: fosse stato assegnato il penalty al Torino, sarebbe scattata l’ammonizione e il centrale nerazzurro avrebbe rischiato il doppio cartellino per il resto della gara. Insomma, da qualsiasi prospettiva si analizzi questo errore arbitrale non fa che aumentarne la gravità. Così incredibile da lasciare persino spazio a chi agita sospetti sulla malafede.
Stupisce poi come da Inzaghi - spesso propenso alla lamentela nei confronti degli arbitri – a tutti gli altri interisti, dirigenti o addetti ai lavori che siano, si preferisca non parlarne. Soprattutto dopo averci ammorbato dal ’98 con lo scontro Iuliano/Ronaldo o, negli ultimi anni, con quello tra Pjanic e Rafinha: questo tra Ranocchia e Belotti li batte tutti.
Non essendoci però coinvolta la Juventus, verrà dimenticato in fretta. Nessun giudice federale chiederà all’AIA gli audio del Var e le Iene non ci dedicheranno nessuna trasmissione. Scommettiamo?