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  • Chirico: 'Pairetto e il Var, che favore all'Inter! Se al posto di Handanovic ci fosse stato Szczesny...'

    Chirico: 'Pairetto e il Var, che favore all'Inter! Se al posto di Handanovic ci fosse stato Szczesny...'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Riparliamo ancora di arbitri, togliendo spazio alla gioia per l’importante vittoria ottenuta dalla Juventus nella stracittadina torinese (chi non vive da queste parti non può capire cosa significa vincere un derby della Mole).  

    Scusatemi davvero, ma non ne posso fare a meno dopo quanto accaduto sabato scorso a Sassuolo e considerando che taluni, sugli episodi favorevoli all Juventus, si sono costruiti  un albo d’oro parallelo. Soprattutto non posso non farlo dopo quanto ascoltato su Dazn come giustificazione alla decisione di non decidere da parte dell’arbitro Pairetto. Si, il fratello di quello che lavora alla Juventus, e che , per le solite astruse teorie di certe tifoserie, dovrebbe favorire la squadra del datore di lavoro del proprio consanguineo. Tesi puntualmente smentita al Mapei Stadium dove, se c’è stata una squadra favorita da Pairetto junior, quella stavolta si chiama Inter. 

    Eppure l’episodio in questione era di una semplicità scolastica: Handanovic esce fuori dall’area e si scontra con Defrel , lanciato a rete da un avventato retropassaggio di De Vrij. Il portiere prova a non abbattere l’attaccante sassolese, ma non ce la fa, perché lo prende sia sulla faccia col gomito e  sulle gambe con il piede destro. Chiara occasione da rete vanificata fallosamente, punizione e rosso per l’estremo difensore nerazzurro. Lapalissianamente, per dirla alla Canà.  
    E invece no, Pairetto non l’ha pensata così, e peggio di lui hanno fatto quelli in sala VAR, considerando che disponevano delle immagini, tra l’altro nitide ed inequivocabili. Le stesse mandate in onda da Dazn, con tanto di lente d’ingrandimento su gomitata e sgambetto di Handanovic. Di una chiarezza disarmante, ma non per tutti. Non per Pairetto, che però ha dalla sua l’attenuante di non averle viste, e neanche per i varisti. Siamo alle solite: cosa hanno visto? O meglio, cosa non hanno visto o voluto vedere? 

    Ci si sarebbe aspettato di capirlo dal moviolista di Dazn, il quale invece ha sorprendentemente assecondato la discutibile decisionale arbitrale e del Var : non c’erano gli estremi per un off-rewiew, ha detto.  Motivo? Contatto leggerissimo, Handanovic ha pure tentato  di spostarsi  mentre Defrel  ha cercato il contatto. Giusto lasciar correre. 

    Fra un po’ quello d’ammonire per simulazione sembrava quasi il giocatore del Sassuolo, che rincorreva un pallone diretto verso la porta e si è trovato addosso il portiere avversario. Le immagini raccontano questo, ma a quanto pare dipende sempre dai punti di vista. 

    Eppure il doppio fallo di Handanovic, ben documentato proprio dalle riprese tv, non dovrebbe dare adito a discussioni, talmente è netto.  Non servono interpretazioni o punti di vista, basta guardare e applicare il regolamento. Invece si  è catalogato il tutto alla voce “episodio dubbio”.  

    Una colossale presa in giro. L’imperatore è nudo come nella favola di Andersen, ma non bisogna dirlo . Per paura di cosa? Di chi?  Perché si può andare avanti per anni con l’episodio di Pjanic/Rafinha  e su questo è vietato dire che Pairetto e i varisti hanno preso una colossale topica, favorendo l’Inter?

    Almeno parliamone, perché se al posto di Handanovic ci fosse stato Szczesny ho come il sospetto che “dubbi”  non ce ne sarebbero stati e in tanti avrebbero parlato di partita falsata . Vero che l’Inter era riuscita a ribaltare la partita, fosse andata  però  in inferiorità numerica – com’era giusto che fosse – magari  il Sassuolo (che stava dominando) non l’avrebbe  persa. E in classifica ora la squadra di Inzaghi avrebbe due, forse anche  3 punti in meno. Tanta roba per chi insegue.  

    Se però  il Var  viene utilizzato come un microscopio solo per verificare i millimetri di fuorigioco di Morata e viene tenuto spento su episodi macroscopici come quello di Sassuolo, allora a Milano possono dormire tranquilli perché la Juventus non rimonterà mai. 

    E comunque, viva Locatelli. 
     

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