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  • Chirico: 'La Juve è stufa di Pogba! Ma chi gode si ricordi di Maradona e degli altri'

    Chirico: 'La Juve è stufa di Pogba! Ma chi gode si ricordi di Maradona e degli altri'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Pogbend. A meno di clamorosi ribaltoni (e non sono da escludere a priori), la seconda avventura del polpo Paul in bianconero sembra davvero arrivata ai titoli di coda. E lo diciamo con enorme mestizia, perché a Pogba gli si vuole bene e avevamo gioito per il suo ritorno alla Juventus. Perché ci ricordavamo quel Pogba che adesso non c’è più, e che - volendo credere alla Pimenta – rischia di essersi  probabilmente giocato la carriera in maniera definitiva per una leggerezza. Un errore (si spera) involontario: un medicinale utilizzato (si rispera) senza sapere contenesse eccipienti dopanti. Che adesso gli potrebbe procurare una squalifica dai 2 (se non sapeva) ai 4 anni (se sapeva). Pogbend, appunto.
    Per evitare tutto questo ci si aggrappa alle controanalisi e alla possibilità che possa essersi verificato un errore, con la consapevolezza però che gli sbagli avvengono di rado. 

    Chi vive di malafede è arrivato persino a pensare che alla Juventus abbiano architettato tutto questo pur di liberarsi di Pogba e del suo pesantissimo stipendio, ma sono appunto cattivi pensieri messi in circolo da menti malate: roba del genere sarebbe da codice penale e, in quel caso, potrebbe essere il francese a rovinare la Juventus. Non scherziamo.
    Così com’è da escludere che quel farmaco contenente testosterone glielo possano aver prescritto al JMedical, senza preventivamente denunciarlo a chi di dovere, proprio per mettersi al riparo da possibili problemi con l’antidoping. Il glaciale comunicato della Juventus non fa che indirettamente confermarlo, aprendo anche alla possibilità di sanzioni pesanti nei confronti del giocatore. Licenziamento compreso. Perché un errore non sarebbe ammissibile se quel farmaco Pogba lo avesse assunto volontariamente, su consiglio di qualcun’altro (si spera, non l’amico stregone) senza essersi prima consultato coi medici bianconeri. Poteva anche non sapere che fosse  dopante, ma non doveva usarlo di nascosto.

    Ed anche venisse accertata la contaminazione involontaria, come accaduto un anno fa all’atalantino Palomino, prima dell’eventuale sentenza di assoluzione Pogba resterebbe fermo per almeno 3 mesi. E alla Juventus non possono permetterselo, dopo già non averlo potuto utilizzare per un’intera stagione, complice la contrarietà del giocatore a farsi operare subito al menisco, con purtroppo l’avvallo della società. Che adesso, però, non sembra (giustamente) più intenzionata a supportarlo. Il vaso è colmo e il comunicato lo esplicita abbastanza bene.

    Ovviamente al momento si ragiona su ipotesi, però la positività di Pogba al doping ha spiazzato davvero tutti, club e tifosi. Dopo quanto già capitato nei mesi scorsi con Prisma, ci mancava un nuovo caso doping capace di rimettere la Juventus al centro delle polemiche, riaccendendone pure di vecchie (il processo degli  anni 90 ndr). Non se ne può più.
    Chi però gode nel vedere sempre Madama nei guai, si ricordi di Maradona (che andò addirittura oltre con le dosi), Borriello positivo al nandrolone dopo aver usato le creme di Belen, oppure di Kallon, pizzicato pure lui all’antidoping e poi dissoltosi nel nulla. E potremmo citare tanti altri casi. Gli armadi sono ricolmi di scheletri. 

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