Chirico: il 'tutaro' Sarri come fa a piacere così tanto ad Agnelli?
La bugia: non è vero che Guardiola non sia stato trattato, perché è uno dei preferiti in Casa Agnelli e di contatti ce ne sono stati eccome fin da gennaio scorso, in Inghilterra come in Italia (l’ultimo a Milano, quasi alla luce del sole) e l’irritazione di quelli del City ne è la cartina di tornasole.
Il ds juventino non può che negare anche per ragioni borsistiche, soprattutto dopo l’allerta Consob dei giorni scorsi, la quale ha dichiarato di tenere sotto stretta osservazione il titolo Juve, causa rialzi continui - e in controtendenza sull’andamento generale del listino MIB - proprio per le troppe notizie finite in rete sul possibile arrivo del tecnico spagnolo alla Juve. Anche per tutto questo, Paratici non poteva che negare tutto. Bugia bianca,appunto.
L’indizio: il ds bianconero una mezza notizia l’ha buttata lì, quando ha detto di attendere la conclusione di tutte le competizioni europee prima di assegnare la panchina Juve ad un nuovo allenatore. “Questione di rispetto” ha spiegato Paratici. Verso chi? Ovvio, chi sta preparando la squadra in vista di una finale continentale, di Europa League o Champions League. E sappiamo chi sono: Sarri, Pochettino e Klopp (Emery non interessa). Quindi, si potrebbe pescare proprio da quel mazzo.
Il gaucho-piemontese è meteopatico: un giorno dice che la storia col Tottenham è ai titoli di coda, l’altro che deve continuare. Mentre medita su cosa fare da grande, concentriamoci sugli altri 2, e in pole sembra esserci il “tutaro” ex Napoli. Tanti media danno già per fatto il matrimonio con la Vecchia. Anche se, dopo Guardiola, ad Elkann e Andrea Agnelli piace da pazzi il simpaticone di Stoccarda.
Non discuto sulle informazioni raccolte dai colleghi, e devo dire che pure a me qualcuno aveva sussurrato circa 7 giorni fa “attento, sembra vogliano fare Sarri”, mi domando solo da dove possa nascere questo improvviso innamoramento della dirigenza bianconera per uno così. Bravino, non discuto, ma forse non proprio in 'stile Juve'. Soprattutto, con un palmares ancora vuoto.
D’accordo, fa giocar bene le sue squadre (se però al Chelsea lo vogliono già fare fuori non devono esserne rimasti così incantati) però non vince. È l’eterno piazzato. Magari giovedì ci smentirà tutti conquistando la Europa League, ma al momento i risultati parlano per lui.
Personalmente non lo annovero tra i big della panchina (lo fanno solo in Italia, dove spesso si ragiona per mode & simpatie) e trovo il suo calcio molto dinamico ma anche infarcito di troppe regole da mandare a memoria. Giro palla veloce, triangolazioni rapide, tagli improvvisi, tocchi di prima, dai-e-vai continui etc.: ogni singolo giocatore deve sapere sempre dove farsi trovare sul campo e cosa fare con la palla tra i piedi. Un gioco che, alla lunga, stanca in primis i suoi interpreti. Sempre gli stessi, sempre quelli. Per informazioni più dettagliate, rivolgersi ad Insigne.
Un teorico del “movimento” la Juve lo ebbe già, negli Anni Sessanta, e arrivava dal Paraguay. Si chiamava Heriberto Herrera, non era parente del Mago, e con la sua metodologia di lavoro fece infuriare Sivori, al punto da indurlo a lasciare la Juve per disperazione. Un Sarri ante-litteram, capace almeno di vincere lo scudetto della prima stella. Il tutaro, per ora, è ancora fermo a zero titoli.
Eppoi, vorrei davvero capire come faccia Agnelli a portarsi in casa uno così incapace di perdere da aggrapparsi ogni volta alle scuse più assurde, tipo gli orari delle partite o le zolle del campo, fino ad arrivare ad accusare gli avversari di giocare sporco (celebre lo scudetto “perso in albergo”) il tutto masticando il filtro di un mozzicone di sigaretta. Davvero stento a credere ad un’infatuazione improvvisa della casata sabauda per un personaggio dai modi di fare discutibili.
Quando lo zio di Andrea, Gianni, decise di prendere Moggi e qualcuno gli contestò la scelta, l’Avvocato spiegò così: "Lo stalliere del Re deve conoscere anche i ladri di cavalli”. Quindi tutto può essere, però resto nel dubbio e non credo all’arrivo del tutaro. Tra l’altro, dovesse perdere a Baku, sarebbe opportuno prendere uno che alla prima finale della sua carriera esce sconfitto, col pregresso che la Juve si porta appresso?
Torno su Paratici. “Prima di decidere, aspettiamo la fine di tutte le competizioni”. Tutte. Quindi, anche la Champions. Per capire cosa vorrebbe fare Pochettino, ma magari anche Klopp, il “preferito” insieme a Guardiola. Hai visto mai che…