Chirico: 'DV7 come Vieri e Higuain, ma Arthur e Rabiot restano mezzi giocatori e Dybala ha stufato. Così il rinnovo...'
Non a caso è già diventato DV7 per tutti. Come dire,morto un Papa se ne fa subito un altro. Se sarà bravo e capace come il suo predecessore lo sancirà solo il campo, però l’inizio è di quelli promettenti: gol sblocca-partita, e raddoppio sfiorato un paio di volte. Soprattutto poco accentratore, per niente egoista, molto al servizio della squadra. Meglio non gli si poteva chiedere.
L’incipit sperato e desiderato dal popolo juventino, tornato finalmente domenica sera a tifare come si deve la propria squadra allo Stadium, rigenerato probabilmente dall’entusiasmo per i nuovi arrivi di gennaio, rivelatisi entrambi subito di spessore.
Bene Dusan, ma bene anche Dennis, lo svizzero arrivato dalla Bundesliga. La gara con l’Hellas l’ha chiusa lui, facendo subito capire perché è stato preso: sa fare di tutto. Contrastare (2) , intercettare (5) servire i compagni (22 passaggi riusciti) ed anche segnare. Cosa vuoi di più dalla vita? Uno svizzero! Appunto.
Con Dusan & Dennis si è vista una Juventus migliore, dove quasi tutti hanno giocato meglio di come ci si era mestamente abituati, creando più occasioni di gol e correndo meno a vuoto di prima. Poi Arthur e Rabiot resteranno i soliti mezzi giocatori, ma nel complesso si è visto in campo un gioco più propositivo e divertente. Di sicuro, con un centravanti vero lì davanti, che si porta via due/tre avversari alla volta, si creano più possibilità e spazi per gli altri. Che puntualmente li hanno sfruttati: per esempio McKennie, appena entrato, si è infilato subito nei corridoi liberi e per poco non si è aggiunto allo score dei marcatori.
Nel nuovo 433 “verticalizzante” ha trovato più spazio in fascia pure Morata, che non ha segnato ma fatto un gran lavoro sulla fascia, fornendo palloni a Vlahovic e firmando l’assist al bacio per il secondo gol di Zakaria. “Ora c’è bisogno di questo, ed io lo faccio” ha detto Alvaro a fine partita, dimostrandosi umile, desideroso di essere riscattato a fine campionato e, soprattutto, maturo.
Cosa che, purtroppo, non riesce ancora ad esserlo Dybala, nonostante sia stato autore pure lui di una buona prestazione, con l’assist millimetrico servito al serbo nell’azione della prima rete, sacrificandosi e impostando, sfiorando pure la segnatura personale Insomma, una performance positiva, rovinata da quell’uscita dal campo seccata, dopo 70 minuti di partita, per una sostituzione non affatto gradita, accompagnata dalla solita espressione infastidita e poi dal musone in tribuna.
Paolino, hai stufato coi tuoi capricci! Il cambio non è stata una punizione o una bocciatura, ma l’esigenza di schierare forze fresche per mettere in ghiaccio 3 punti importanti e risparmiare giocatori in vista del prossimo doppio impegno settimanale, in Coppa Italia e campionato (per altro, a Bergamo) . Possibile Dybala non c’arrivi mai, e debba invece prenderla sempre male? Dalle strette di mano rifiutate ad Allegri in altre stagioni alle brutte facce di oggi ,sembra che nulla sia cambiato nel suo carattere. Non si stupisca poi se, alla Continassa, abbiano avviato una riflessione sul possibile rinnovo.