Chirico: 'Dittatura Var, ma se penalizza la Juve va bene. Nessuno del club fiata, fosse stata favorita come l'Inter...'
Mi riferisco al clamoroso fallo di Ranocchia su Belotti in Toro-Inter, al rigore ripetuto e alla spinta più pestone di Bastoni su Zakaria in Juve-Inter e, buon ultimo, la rete annullata a Pellegrini durante Cagliari-Juventus. Quattro casi che avrebbero sicuramente fatto parlare media & addetti ai lavori di “campionato falsato” o “irregolare”, invece , dopo magari un po’ di trambusto a caldo, sono passati tutti in cavalleria.
Inzaghi è il primo a non volerne parlare, nonostante la sua squadra sia quella che ne sta traendo più vantaggio di tutte da questi errori marchiani, mentre Allegri fa il pompiere, in linea col solito atteggiamento distaccato di casa madre bianconera.
Minimizzano pure i principali media nazionali, anche se per alcuni di loro molto dipende sempre da chi subisce gli errori arbitrali. Faccio un esempio, in modo da contestualizzare meglio questa mia affermazione: dopo il Derby d’Italia dell’andata e il generoso rigore concesso alla Juve, uno di loro titolò in prima pagina “All’Inter non Var”, con tanto di rinforzo polemico nel catenaccio (“ira di Inzaghi, sotto accusa il caos nell’uso della tecnologia”) mentre invece, dopo gli altrettanto discutibili episodi della gara di ritorno, il titolo è stato “Si, l’Inter c’è”. Asciutto e asettico, come se nulla fosse capitato quella sera a Torino.
Non è accaduto nulla nemmeno sabato sera, dopo lo sconvolgente annullamento del momentaneo pareggio juventino in Sardegna, una delle performance variste più farsesche dell’intero torneo: tiro diretto in porta di Pellegrini deviato dalla schiena di Rabiot e palla che finisce in rete. A Lissone hanno visto una deviazione di braccio del francese e detto all’arbitro Chiffi di annullare. Ma le immagini erano chiare tanto quelle, la settimana prima, del doppio intervento falloso, in area, di Bastoni su Zakaria: nel caso in questione, si è visto nitidamente il centrocampista juventino girarsi e raccogliere entrambe le braccia sul petto , proprio per evitare di colpire il pallone.
Andiamo al regolamento. C’è scritto: una rete viene annullata quando “un giocatore segna direttamente con un tocco di mano o braccio, anche se accidentale”. L’applicazione non dovrebbe essere pedissequa ma ragionata, ovvero, il tocco di mano o braccio nitido, la deviazione palese, non supposta. Rabiot ha deviato la palla col gomito? Non è chiaro, anzi, non sembrerebbe proprio. Ma per non sbagliarsi, ed evitare polemiche a fine gara, Chiffi e Valeri hanno preferito annullare. Il motivo va cercato in un vecchio adagio dell’ex presidente federale Carraro: guai sbagliare a favore della Juve.
L’episodio non ha avuto strascichi solo perché, alla fine, la Juventus ha vinto, ed il primo ad evitare di parlarne è stato proprio Allegri. Questo non significa che non ci si possa domandare come analizzino le immagini nella sala var di Lissone, e se, a questo punto, non sia diventata superflua la presenza di 4 direttori di gara in campo, considerato che a decidere sono sempre e solo gli arbitri delegati al Var. Le cui decisioni diventano insindacabili. Si fa come impongono loro da Lissone e non si transige, anche quando la svista è evidente. Come appunto nel caso di Rabiot.
Si vive sotto la dittatura del Var , il cui potere è spropositato e inappellabile. Non era questo l’uso che avremmo desiderato della tecnologia, ma l’impressione resta quella iniziale: se penalizza la Juve, va bene così.