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    Chievomania: troppa Juve per i gialloblù, anche se...

    Chievomania: troppa Juve per i gialloblù, anche se...

    • Federico Vaccari
    Dare un giudizio veritiero del Chievo visto al Bentegodi contro la Juve risulterebbe deleterio. Troppo distacco da una Juve imprendibile ma che alla fine qualcosa ha pure concesso. Come sarebbe andata se alla mezz'ora della ripresa, Maxi Lopez, alla prima vera occasione della ripresa, avesse avuto la grinta dei giorni migliori al momento del tiro? Probabilmente i valori nei novanta minuti del Chievo li ha rappresentati un risultato che alla fine non lo ha fatto uscire con le ossa rotte.

    E nonostante l’inizio impalpabile, la rete comunque fortunosa subìta e le tantissime occasioni avute dalla Juve per tutta la partita, Dainelli e compagni sono riusciti a rimanere in apnea grazie alla correzione in rotta eseguita da Corini nel secondo tempo. Paloschi e Radovanovic hanno dato maggior quantità e brillantezza alla manovra, rimasta sempre succube dalla preponderanza della Juventus a centrocampo.

    Se la Juve fosse stata più cinica sotto porta il risultato sarebbe stato diverso, vero. Ma se il Chievo fosse stato meno precipitoso e più fortunato, forse qualcosa in più sarebbe saltato fuori. Non si sta parlando di uomini specifici, il Chievo è un cantiere aperto che si deve assemblare per il meglio (7 giocatori su 14 nuovi in campo) ma al momento è importante il segnale che si dà a tutto l’ambiente.

    Bardi, al di là dell’errore sul gol, è sembrato comunque da Serie A e dimostrerà il proprio valore in futuro. C’è da capire, però, se l’ingenuità dovuta alla giovane età non costerà al Chievo qualche punto. La difesa del Chievo vista contro la Juve è rimandata, ma non si può giudicare del tutto. Biraghi è stato spesso sopraffatto da Lichsteiner, ma quello visto ieri è un giocatore duttile che può diventare decisivo. Dainelli aveva un duro compito nel tenere a bada le spinte vertiginose di Tevez e Coman, non si poteva chiedere di più. Cesar è il solito condottiero, sfrontato e mai banale negli interventi. Infine, Frey ha fatto il suo dovere anche se contro Caceres non era facile.

    A centrocampo manca ancora una vera identità, nonostante Corini abbia dettato a Mangani di diventare il nuovo Rigoni. Izco è ancora impalpabile, Hetemaj è il solito maratoneta a caccia di tutti i palloni, gli errori del Chievo non partono certo da lui. Sicuramente, però, le alternative non mancano lì in mezzo e già contro il Parma potremmo vedere un motore diverso.

    In attacco, aspettando il futuro di Pellissier in un mercato che ha accolto anche Botta, sono rimandati pure Schelotto e Maxi Lopez, due che non si sono risparmiati ieri e che addirittura avrebbero potuto colpire. Birsa è l’unico che a parer mio ha i colpi al momento per cambiare corso alle partite quando meno te l’aspetti, assieme a bomber Paloschi da cui però non si può pretende cacci fuori sempre i gol.

    Serviva un altro Chievo, ma alla fine quello visto contro la Juve è riuscito a non farsi male del tutto. Appuntamento a domani, quando dopo la chiusura del mercato si metterà fine ad ogni scusa. Il Chievo gli rimane qualcosa in uscita da fare, ma le sorprese potrebbero ancora esserci.
     

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